Interrogazione interpartitica al Municipio della Città. Gli autori: ‘Le Ffs devono garantire un servizio al pubblico degno di questo nome’
La politica a Mendrisio non se ne capacita. Tagliato il nastro da pochi giorni, la stazione Ffs appena ristrutturata e ammodernata è risultata sprovvista di servizi igienici per gli utenti. Qualcosa “è andato davvero storto”. E quattro consiglieri comunali di altrettante forze politiche (AlternativA, Plr, Ppd-Gg-Verdi liberali e Lista civica) l’hanno fatto notare, determinati a non fare sconti alle Ferrovie, richiamandole alle loro responsabilità. “L’ex Regia federale – di cui è proprietaria la Confederazione e quindi noi cittadini e cittadine – sembra non vedere l’importanza del servizio pubblico”, sottolineano. Il che “implica di garantire un servizio al pubblico degno di questo nome” e che “impone di intrattenere con gli enti pubblici delle relazioni serie e tra pari”.
Dicendo pane al pane e vino al vino, Daniele Stanga (l’AlternativA), Vincenzo Crimaldi (Plr), Daniele Raffa (Ppd-Gg-Verdi Liberali) e Antonia Bremer Bernasconi (Lista Civica) considerano quanto successo “vergognoso”. E ciò “già solo per aver omesso di costruire dei veri servizi igienici per i pendolari e le persone disabili. Roba da non crederci, quando da anni gli enti pubblici si adoperano ad abolire le barriere architettoniche e a garantire la piena accessibilità dei servizi a tutti”. Nell’inaugurare la stazione la direttrice Ffs Regione Sud Roberta Cattaneo ha spiegato l’accaduto come un errore in fase di realizzazione, scusandosi per i disagi. Al più tardi entro diciotto mesi, ha poi annunciato, sarà creato un servizio igienico definitivo.
Il capoluogo, ricordano ancora i consiglieri in una interrogazione, è pur sempre un nodo intermodale importante anche per il traffico ferroviario. Invece, si trova “come biglietto da visita della stazione, un gabinetto container! Magnifico. Meglio di così non si poteva”. Alla fine, rimarcano, è una questione di rispetto. E qui si innestano sei domande al Municipio della Città con l’obiettivo di fare chiarezza. Innanzitutto, chiedono i quattro consiglieri andando alle origini dell’operazione edilizia – durata diciotto mesi e costata 5 milioni di franchi –, le Ffs hanno rispettato la licenza edilizia? E soprattutto, “quando si è constatata l’assenza di servizi igienici per l’utenza?”. Di conseguenza, le Ferrovie hanno “informato regolarmente il Municipio sullo stato dei lavori?”.
E dal canto suo, si domanda, l’esecutivo “quali passi ha intrapreso nei confronti delle Ffs?”. E adesso, sollecitano gli autori dell’interrogazione, “come si pone di fronte al danno di immagine subito a causa dell’inadempienza?”. Non da ultimo, “il gabinetto container fino a quando resterà in così bella mostra?”.