Il progetto voluto per migliorare la qualità di vita degli anziani è arrivato secondo al concorso Eulen Award
«Abbiamo scoperto che bastano veramente pochi interventi per permettere all’anziano di vivere meglio la sua quotidianità». Lo sa bene il Municipio di Castel San Pietro, che si è fatto promotore del progetto ‘Presente e futuro delle persone anziane che vivono in regioni periferiche’ sviluppato per la frazione di Monte. Progetto che entrerà nel vivo nelle prossime settimane e che ha appena conquistato il secondo posto al concorso nazionale ‘Eulen Award’ che premia i progetti innovativi che incrementano la qualità di vita delle persone anziane (il primo premio è andato a un progetto di Zofingen; il terzo a uno presentato dal Canton Giura). Alla soddisfazione per il lavoro svolto, si aggiunge quella di essere i primi ticinesi a essere premiati al concorso. «È stata una bellissima soddisfazione – conferma Alessia Ponti, sindaco di Castel San Pietro – soprattutto perché abbiamo creduto molto e da subito in questo progetto, pilota per la Svizzera, scegliendo di dare credito e spazio a invertenti per gli anziani e a favore di un territorio discosto, che però merita di essere valorizzato». Alla cerimonia erano presenti Dieter Schürch (ideatore del progetto), Giorgio Cereghetti (ex municipale e attuale membro del Gruppo di accompagnamento) e Rina Rolli (per lo StudioSer di Zurigo). La laudatio è stata pronunciata dall’ex consigliere nazionale Meinrado Robbiani. «È stato interessante perché si tratta di un riconoscimento che permette al progetto di essere conosciuto e promosso – spiega Giorgio Cereghetti –. Ad annunciare quanto in corso a Monte è stato il Laboratorio dell’Ingegneria dello sviluppo (Liss) di Ponte Capriasca che ha curato lo studio sugli anziani in Valle». Una ricerca analoga è stata svolta nella valle Onsernone.
Il Consiglio comunale di Castel San Pietro ha stanziato un credito quadro di 500mila franchi (la richiesta inizialmente formulata dal Municipio era di poco inferiore al milione). «Ci siamo attenuti alla decisione del legislativo e ci siamo concentrati su quelle opere che abbiamo ritenuto di primaria importanza – aggiunge il sindaco –. In questi giorni stiamo ritirando le offerte dei capitolati e le delibere partiranno nel mese di gennaio». La prima parte dei lavori sarà completata entro l’estate. Le informazioni raccolte durante il citato studio sono state molteplici. Tra queste c’è la necessità di adattare il territorio alla mobilità delle persone anziane, la creazione e valorizzazione di situazioni che favoriscano lo scambio sociale tra i residenti, la creazione di luoghi e dispositivi che possono favorire situazioni di gioco e contatto intergenerazionale, l’identificazione e la valorizzazione delle qualità paesaggistiche degli spazi pubblici del villaggio, come la trasmissione di ricordi e conoscenze delle persone anziane alle nuove generazioni e la realizzazione di spazi in cui gli anziani possano usufruire di tecnologie della comunicazione e digitalizzazione delle informazioni storiche ed etnografiche del territorio. «Seguendo la linea guida della Confederazione, l’obiettivo è rendere la vita dell’anziano vivibile il più possibile all’interno del suo comune e nella sua abitazione – aggiunge Alessia Ponti –. Abbiamo per esempio scoperto che alcuni anziani non escono di casa perché quando arrivano in piazza non hanno un posto dove sedersi e non vogliono restare in piedi. È un peccato: bastano piccoli accorgimenti, come un corrimano nel nucleo o una panchina in piazza, per cambiare la qualità di vita. Mi auguro che questo progetto possa attirare l’attenzione di altre regioni e comuni del Cantone perché è stato molto arricchente».
Quello che caratterizzerà i prossimi mesi della frazione di Castel San Pietro sarà una trasformazione ambientale che avrà l’obiettivo di percorrere un modo di intendere il rapporto tra anziano e contesto di vita come risorsa per il bene dell’insieme della società. «Non sarà un progetto architettonico, in quanto gli interventi non sono invasivi, ma da vivere», precisa Giorgio Cereghetti. L’esercizio è quello di reinterpretare alcuni luoghi del villaggio, come la piazza, la bottega, i muri a secco, il gioco delle bocce e alcuni punti di incontro. «Stiamo inoltre costruendo diversi tasselli che dovranno far vivere il paese – aggiunge Cereghetti –. Tra questi ci sono l’inserimento della figura del tutor di comunità e i volontari formati dallo stesso Liss». In un secondo momento sarà valutata l’introduzione di strumenti digitali e la collaborazione con associazioni che lavorano con giovani e anziani per rendere vivo il progetto. Per seguire da vicino lo sviluppo del progetto è stato creato anche un gruppo di accompagnamento che coinvolge personaggi attivi in vari ambiti e una rappresentante federale. Questo perché la concezione di Monte è stata scelta e inserita dalla Confederazione nell’elenco dei progetti modello chiamati a svolgere un ruolo di richiamo in altre regioni e Cantoni della Svizzera.
Monte diventerà anche un luogo di studio. Nella sua laudatio, Robbiani ha alluso all’intenzione dei progettisti e del Comune di Castel San Pietro di concepire Monte come luogo di richiamo e di riflessione, anche a livello accademico. È infatti in programma una scuola estiva con le Università di Barcellona e di Zurigo che rappresenta un esempio di come si intenda approfondire il significato del concetto di ambiente quando al centro si colloca il punto di vista della persona anziana. Una prospettiva di richiamo che supera i confini regionali e che mostra come le regioni periferiche possano diventare un fattore di sviluppo.