Mendrisiotto

Il Parco di Villa Argentina e quelle 'questioni irrisolte'

Il Comitato che ha promosso la petizione del 2009 saluta in modo positivo la ricomposizione dell'area, ma rende attenti su due punti 'denunciati da anni'

La Città è pronta a estendere il perimetro (Ti-Press)
30 agosto 2021
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Il Comitato Parco di Villa Argentina ha una buona ragione per cantare vittoria. Sono passati diversi anni dalla primavera del 2009, ma senza la petizione sottoscritta da 2'870 cittadini e che ha aperto la strada alla ricomposizione del comparto, oggi, non si sarebbe arrivati all'acquisizione di quegli oltre 18mila metri quadrati collinari che daranno modo di "ricostituire nella sua quasi interezza il Parco storico di Villa Argentina" a Mendrisio. Una rivendicazione, quella dei fautori del giardino storico, legittima soprattutto oggi che l'area, rammenta il coordinatore Tiziano Fontana in una nota, dal maggio dell'anno scorso è tornata a essere bene culturale di interesse cantonale, "come fu già per un breve periodo, tra il 1985 e il 1989".

Tra le righe si saluta, quindi, in modo positivo la decisione del Municipio della Città che, giusto la settimana scorsa, ha messo sul tavolo dei consiglieri comunali il messaggio che vale più di otto milioni di franchi. Ovvero la somma necessaria per indennizzare i proprietari dell'appezzamento a monte di Villa Argentina, d'un canto, e per mettere la targa 'pubblico' anche su quell'angolo dell'area. Sentenza del Tribunale d'espropriazione alla mano, l'esecutivo intende, infatti, procedere a un duplice esproprio: materiale e formale. Certo, per avere un quadro completo anche il Comitato avrebbe voluto prendere visione del verdetto, che crescerà in giudicato in questi giorni. Studiare la sentenza, si ribadisce a chiare lettere, avrebbe permesso di "verificare la correttezza della decisione del Municipio - che ha seguito il parere del suo rappresentante legale - di non impugnarla e di procedere al licenziamento del messaggio in questione".

Il Comitato, del resto, ha ben chiari i confini del Parco storico. Ai suoi occhi ci sono, quindi, ancora un paio di punti da chiarire. In effetti, si esplicita nella nota, "rimangono irrisolte, giuridicamente e finanziariamente, questioni importanti quali le demolizioni abusive di parte dei muri perimetrali ottocenteschi da parte degli attuali proprietari, nonché la mancata protezione e conservazione attiva, da parte del Municipio, del muro del Belvedere, da sempre protetto a livello pianificatorio nel Piano particolareggiato". Questi aspetti, conclude Fontana, "sono stati denunciati da anni dal Comitato Parco di Villa Argentina, che tornerà sul tema".  

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