Mendrisiotto

Salvati dalle ruspe, cimeli delle Ptt danno vita a un museo

La Galleria Baumgartner ha inaugurato un'esposizione permanente dedicata agli oggetti che hanno segnato l'epopea del ‘Gigante giallo’.

Tutta la soddisfazione di Kurt Baumgartner (Ti-Press/Benedetto Galli)
22 luglio 2021
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Conoscere il mondo della Posta attraverso gli oggetti che per anni ne hanno fatto la storia. Con questo scopo è stato inaugurato oggi alla Galleria Baumgartner di Mendrisio un museo dei ricordi per rivivere l'epopea del ‘Gigante giallo’. «È un grande piacere poter offrire al pubblico un'esposizione di questo tipo, unica nel suo genere alle nostre latitudini. La storia delle Ptt, come amano chiamare la Posta ancora oggi tante persone, è infatti un capitolo importante della nostra società al quale sono personalmente molto affezionato», ha affermato il direttore Kurt Baumgartner a margine di un incontro con la stampa che ha preceduto il simbolico taglio del nastro. L'esposizione, che sarà permanente, occupa gli spazi della sala Monte Morello al primo piano della Galleria, che quest'anno festeggia il ventennale dalla sua inaugurazione. Al suo interno sono stati collocati oltre cinquecento oggetti, di varie epoche e dimensioni, tutti legati al mondo delle ‘Poste telefoni e telegrafi’. Per tutti, semplicemente, ‘Ptt’. 

‘Salvati dalle ruspe’

Ora finalmente in un posto che ne riconosce il giusto valore, i cimeli esposti hanno vissuto il pericolo di finire persi o addirittura distrutti. «Il materiale proviene in gran parte dalla Posta centrale di Lugano ed è stato raccolto negli anni da Peter Lüthi, un funzionario ora in pensione nostalgico delle vecchie cose. È stato infatti Peter, quando negli anni novanta lo storico palazzo delle Ptt fu venduto ai privati e sottoposto a ristrutturazioni, a salvare dalle ruspe e dalle benne numerosi oggetti storici che altrimenti sarebbero scomparsi». La collezione può quindi oggi contare su apparecchi, documenti, fotografie, uniformi e archivi. Cimeli che, oltre a un grande valore affettivo, ricoprono anche un ruolo didattico. «Figure come ‘il postiglione’ oggi non esistono più e magari non sono note alle generazioni più giovani. La loro funzione sociale è stata però importante per la nostra comunità. Documenti e foto possono inoltre rivelarsi utili a chi è interessato a fare ricerca», spiega Baumgartner. Per questo motivo il museo è stato voluto con un marcato approccio didattico, sono infatti presenti ben sette pannelli illustrativi che ripercorrono la storia del servizio postale sul nostro territorio, dai suoi albori sino a oggi. 

‘Nostalgia e rispetto’

A prendere la parola tra i vari oggetti ‘ingialliti’, dove il giallo non è però frutto dello scorrere del tempo, è stato anche il portavoce della Posta Marco Scossa: «Provo una certa emozione nel visitare queste stanze così ricche di storia. È la Posta di ieri che ha fatto quella di oggi, l'esposizione ci rende inoltre attenti su quanto sia importante avere un contatto diretto con la nostra utenza e stare al passo con i cambiamenti». Una storia, quelle delle Ptt e dell'odierna Posta, che continua ininterrottamente da 174 anni. «Ovviamente tutti i ricordi portano una certa nostalgia. Sta a noi trasformare l'energia che trasmettono gli oggetti esposti in stimolo per guardare avanti con impegno e fiducia». Durante la conferenza stampa si è messo l'accento anche sul carattere inovvatore della Posta. Sono infatti esposti biglietti per il trasporto passeggeri, vecchi di diverse decine d'anni, che proponevano già ai tempi il pacchetto composto da viaggio e soggiorno. «In poche parole, quello che è oggi il ‘Ticino ticket’». 

Un libro celebrativo

Per Kurt Baumgartner quella del collezionismo è una vera e propria passione, cresciuta negli anni e destinata a durare nel tempo. «Per alcune persone determinati oggetti possono magari sembrare inutili e privi di valore. Non è così per i collezionisti. Cimeli, ma anche documenti cartacei, nascondono al loro interno una storia che va tutta scoperta e ricostruita. Qual'è l'origine di un oggetto? A cosa è servito? Per quanto è stato utilizzato? Sono tutte domande alle quali non so resistere dal cercare di dare una risposta». Lo stesso direttore della Galleria è anche autore del libro ‘Ptt - il museo dei ricordi’ appena pubblicato, che funge sia da spiegazione che da guida all'esposizione.