Mendrisiotto

A Stabio si rafforza il futuro della green economy

Con la fondazione della Biogas Sa, insieme all'Age di Chiasso, il capodicastero delle aziende municipalizzate si dice fiducioso sull'ecosostenibilità

Evaristo Reggi (capodicastero a Stabio) Ti-Press
5 giugno 2021
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Scarti che dai campi agricoli, dalle cucine delle economie domestiche e dalle industrie vengono trasformati per produrre biogas e fertilizzanti naturali. L'impegno, congiunto, è quello delle Aziende municipalizzate di Stabio (Ams) e dell'Age Sa di Chiasso, che lo scorso inizio primavera hanno siglato la fondazione della società Biogas Stabio Sa. Di importanza regionale, l'ente (primo con questo compito a livello pubblico in Ticino) ha l’obiettivo di proporre una soluzione concreta che garantisca il recupero e lo smaltimento dei rifiuti organici dell'intero Mendrisiotto, in modo ecologico e finanziariamente sostenibile. Il gas ecologico verrà poi immesso in rete, così da alimentare gli edifici e le industrie, contribuendo a ridurre l’impatto ecologico della regione. Un tema che nel distretto era avvertito dal 2007.

Un triplice beneficio

Un beneficio che, dunque, viene definito triplice: si genera energia a emissioni climaticamente neutre e si valorizzano nel contempo circa 5'000 tonnellate l'anno di scarti raccolti nelle vicinanze (trasporto su brevi tragitti) che oggi vengono smaltiti in modo tradizionale e poco efficiente. Infine, gli agricoltori della zona possono beneficiare di un fertilizzante naturale prodotto localmente. "Questo ulteriore impegno, promosso in collaborazione con i Comuni di Stabio e Chiasso – avevano annotato i promotori nel pubblicizzare la nuova società – si inserisce nel contesto di voler realizzare soluzioni concrete e lungimiranti a problemi climatici reali e che toccheranno anche le future generazioni".  

Evaristo Reggi, è capodicastero Aziende municipalizzate e Pianificazione del territorio a Stabio. Ciò gli ha comportato l'entrata, quale vicepresidente, nel consiglio di amministrazione. Con lui al tavolo della nuova società siedono il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni e i direttori delle due aziende, Gianpaolo Pontarolo (Ams) e Corrado Noseda (Age). «Avendo già ottenuto la licenzia edilizia il prossimo passo – ci spiega Reggi – è quello di verificare la presenza delle biomasse così da definire i precontratti». Una centrale relativamente 'piccola': «Andremo a produrre circa 5'000 tonnellate l'anno suddivise fra mille di umido (scarti cucina, alimentari, mense), circa 1'500/2'000 di liquami zootecnici (Mezzana per esempio) e per la rimanenza di verde comunale (altre 2'000 circa tonnellate). Per partire dovremo raggiungere almeno un 60% di quello che potrebbe essere il pieno regime. L'importante, considerato il processo, esclusivamente biologico, è cercare di mantenere costanti gli ingredienti che compongono il cosiddetto 'menù' dei batteri e che devono presentarsi conformi o quantomeno simili nel tempo. Non è consigliabile, infatti, un mese lavorare con erba e un mese con stallatico».

Via a partire dalla primavera 2023

Considerazioni importanti che non possono non essere tralasciate nell'attivazione della centrale, prevista a partire dalla primavera 2023: «Ci siamo posti questo obiettivo. Abbiamo già alcune bozza di accordo – ci svela lo stato della situazione il vicepresidente –. La parte più impegnativa è senz'altro quella dell'umido. L'impianto, che sorgerà nella zona industriale di Stabio, su un terreno di proprietà del Cantone con diritto di superficie, e che costerà poco più di 4 milioni di franchi, rispetto ai due esistenti nel Sopraceneri produrrà e immetterà direttamente in rete il biometano che, nel contempo, le due aziende si impegneranno a ritirare. Ultimamente si parla tanto di green economy – non manca di ricordare Reggi – ed è proprio quello che stiamo realizzando qui: andiamo a sfruttare materiale che non verrebbe utilizzato, attraverso un bilancio di CO2 neutro. Non solo, a regime avremo una struttura capace di vivere di vita propria senza sussidi e creando posti di lavoro e soprattutto con un bilancio ecologico migliore. Per conseguire maggiori conoscenze prossimamente andremo a visitare una centrale di biogas analoga nel Canton Lucerna». 

Un piccolo passo, ma fondamentale. Perché se il fabbisogno a cui risponde la rete di Stabio è di circa 52 milioni di kilowatt sono solo 2,5 milioni quelli che verranno prodotti. Una 'goccia' ma che apre scenari di crescita impressionanti. Ce lo insegna il Trentino Alto Adige, dove la produzione, con la stessa tecnica, di fertilizzante biologico ha rafforzato il settore vitivinicolo, in particolare nella produzione del famoso vino bianco Gewürztraminer. «Credo molto in tutta questa operazione – si confida con 'laRegione' Reggi – in questo momento vediamo solo dei vantaggi e per questo siamo molto fiduciosi. Anche perché mai come oggi si continua parlare di energie pulite e tasse sul CO2».