La Città è il secondo Comune del cantone in lista di attesa per ottenerlo. Obiettivo, sensibilizzare automobilisti e motociclisti
La Città di Mendrisio è già in lista d'attesa. Anzi, è il secondo Comune del cantone a essersi annunciato per ricevere il 'Rumorometro'. Ovvero l'apparecchio di misura di cui il Municipio intende fare buon uso sul proprio territorio. Anche nel capoluogo, del resto, si convive con i decibel, in alcuni casi al di sopra della soglia limite. E la presenza di importanti assi di collegamento, come autostrada, strada cantonale e ferrovia non aiuta ad abbassare il 'volume' della vita quotidiana. Ecco perché, di fronte alla decisione del Dipartimento del territorio di lanciare una iniziativa con l'obiettivo di sensibilizzare i conducenti di auto e due ruote rombanti sugli effetti negativi del rumore, ci si è subito fatti avanti.
In effetti, l'esecutivo, si fa sapere, è "chiaramente interessato al progetto". Tant'è che già nel novembre scorso si era preso contatto con l'Ufficio prevenzione rumori con l'intento di assicurarsi il 'Rumorometro', da "installare in diversi punti sensibili del territorio di Mendrisio". A questo punto, conferma il Municipio rispondendo così in modo positivo agli interrogativi posti il novembre scorso da consiglieri di Verdi e Sinistra - oggi parte de l'AlternativA -, non resta che attendere settembre, quando prenderanno il via le campagne di misura e sensibilizzazione nei Comuni che si sono prenotati (come la Città).
Dove si punterà l'apparecchio per 'catturare' i decibel di troppo? "Il posizionamento dell'apparecchio - spiega il Municipio - non è ancora stato deciso". In ogni caso si sa dove indirizzare il 'Rumorometro'. "In linea di principio - si chiarisce - saranno scelti punti ritenuti sensibili". A fungere da bussola, infatti, sarà il catasto del rumore stradale allestito dal Cantone nel 2018, "in stretta collaborazione con il Comune". Un dossier che ha restituito una mappa puntuale della situazione cittadina quanto a rumori molesti. Di fatto si certifica come sul territorio si sia confrontati a "immissioni foniche superiori ai valori limite di esposizione al rumore". La fonte primaria? Proprio il traffico che attraversa Mendrisio sulle varie arterie stradali. Non a caso, nei Quartieri ne sanno qualcosa.
Di ragioni, quindi, non ne mancano per cercare, letteralmente, di attutire il problema. Sulle misure da adottare si erano soffermati, a suo tempo, anche gli autori dell'interrogazione. E ciò a partire, appunto, dal 'Rumorometro', che dà modo di mettere in campo, come ricorda l'esecutivo, "uno strumento atto a sensibilizzare il conducente sul rumore prodotto dal proprio veicolo in relazione a uno stile di guida inutilmente rumoroso". Certo l'apparecchio, si precisa, "non è di principio inteso a documentare il rispetto o meno dei limiti fissati dalle Ordinanze in materia".
Sul da farsi, i provvedimenti possibili per abbassare i decibel lungo le strade comunali e cantonali, richiama l'autorità cittadina, guardano al Piano di risanamento fonico delle strade, "che è già stato pubblicato e approvato". Come dire che la base legale per agire esiste. C'è poi un'altra via percorribile: la posa di asfalto fonoassorbente. Su questo fronte, fa memoria in conclusione l'esecutivo, si può attingere al credito quadro di un milione e 250mila franchi avallato dal Consiglio comunale per il periodo 2019-2023. Le armi per ridurre i rumori stradali, dunque, non mancano. E davanti ai valori registrati sul campo, che confermano come il 31 per cento delle persone e il 15 per cento degli edifici oggi a Mendrisio siano sottoposti a immissioni foniche superiori ai valori soglia, non potranno non essere sfoderate.