Mendrisiotto

Terza corsia A2, l'Astuti è con i contrari al progetto PoLuMe

Per l'Associazione degli utenti del trasporto pubblico il potenziamento non tiene conto degli effetti di AlpTransit

Mercoledì si portano le firme a Berna (Ti-Press)
3 maggio 2021
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Mercoledì una delegazione del Comitato ‘No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio’ salirà su un treno con destinazione Berna per consegnare le oltre sei mila e quattrocento firme raccolte fra la popolazione locale al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni diretto da Simonetta Sommaruga. Oltre al sostegno popolare, i promotori della petizione - nata sulla spinta di un gruppo di cittadini di Melano - sanno di essere accompagnati pure dal supporto di alcune Associazioni. È il caso dell'Astuti, l'Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici, Sezione cantonale di Pro Bahn Svizzera, che alla vigilia del viaggio verso Palazzo federale ha voluto far sentire la sua voce.

'Si dà per scontato un aumento del traffico'

"Senza opporsi a priori e in forma esclusivamente ideologica a ogni progetto stradale", si precisa in una nota, di fronte al potenziamento delle capacità dell'A2 nel tratto sud (ribattezzato PoLuMe) e davanti a un investimento poderoso (di 1,8 miliardi), Astuti ritiene che il piano d'azione "non tenga in sufficiente conto i possibili scenari futuri della mobilità nella regione del Basso Ceresio e del Mendrisiotto, alla luce delle misure che già sono state e potranno ulteriormente essere messe in campo per contenere la crescita del traffico stradale privato che è, tra l’altro, la causa principale dell’inquinamento atmosferico nell’area di frontiera i cui dati continuano a essere molto preoccupanti". In buona sostanza, si rimarca, "’l'Ustra (Ufficio federale delle strade) dà invece per scontato l’aumento del traffico tra Lugano-Mendrisio (Stabio) e Chiasso".

E poi c'è AlpTransit

Non solo, per l'Associazione "non sembrano essere stati presi in considerazione nella giusta misura gli effetti che potrà avere il possibile completamento della linea AlpTransit da Lugano al confine". Dirottando sulla nuova linea il traffico a lunga percorrenza e merci, si chiarisce, si avrebbe la disponibilità di "un maggiore numero di tracce lungo il percorso storico, a tutto vantaggio di un ampliamento dell’offerta per il traffico regionale", nel segno di una vera linea suburbana. Del resto, si tiene a far sapere, "non è vero che il discorso su AlpTransit sia da considerare chiuso dopo l’apertura della Galleria di base del Ceneri. Lo stesso Gran Consiglio del Canton Ticino si era espresso lo scorso anno in modo corale per una ripresa del discorso". E qui, non le manda a dire l'Astuti, "meraviglia il silenzio acquiescente del Cantone", a maggior ragione, evidenzia, a fronte dell'opposizione anche di diversi Municipi della regione.

'Manca il coordinamento'

La morale? "Quello che emerge da tutta questa vicenda - annota l'Astuti - è soprattutto la mancanza di coordinazione tra progetti stradali e ferroviari in favore di una visione veramente globale". Una conclusione che si somma, richiama ancora, "alle preoccupazioni degli abitanti della zona toccata dal progetto della terza corsia autostradale durante la fase dei lavori prima e una volta che la stessa sarà messa in esercizio, timori di carattere
territoriale, paesaggistico e ambientale".