Mendrisiotto

Tremona, dalla luffa nasce una spugna vegetale

L'attività imprenditoriale è stata avviata tre anni fa da Alessandro Ferrari. Il prodotto può essere utilizzato per stoviglie e pelli sensibili

Alessandro Ferrari (luffati.ch)
13 marzo 2021
|

Nasce nel Mendrisiotto, e più precisamente a Tremona, la prima spugna biodegradabile prodotta in Ticino. È ai piedi del Monte San Giorgio che Alessandro Ferrari, 29enne fotografo di Chiasso, e il suo team coltivano la luffa. Un termine che, grazie anche a questa nuova realtà imprenditoriale, non è più così sconosciuto. «La luffa è un vegetale che fa parte della famiglia delle cucurbitacee (la stessa di zucchine, cocomeri e cetrioli) – spiega Alessandro Ferrari –. Il suo frutto può venire mangiato allo stadio acerbo. Una volta maturo, il frutto sviluppa al suo interno una componente fibrosa e filamentosa che andrà a formare la nostra spugna». Per entrare nei dettagli, come viene spiegato sul sito dell'attività – luffati.ch, disponibile in quattro lingue –, in seguito alla disidratazione della luffa e alla sua completa maturazione, la pianta smaltisce la sua polpa e diventa così una vera e propria spugna vegetale. La superficie coriacea permette di detergere delicatamente piatti e stoviglie, ma anche le pelli più sensibili. Al termine del suo utilizzo, può essere tranquillamente smaltita insieme ai rifiuti organici. Con evidenti vantaggi anche a livello ambientale.

Originaria del Giappone

Questa speciale tipologia di zucca arriva dal Giappone, dove i germogli, ancora teneri, vengono spesso mangiati insieme a miso, noodles o zuppe varie. L'avventura di LuffaTi, questo il nome della ditta fondata da Alessandro, è iniziata tre anni fa. «Un po' casualmente – ammette –. Guardando un video su internet siamo subito rimasti affascinati». I lavori per preparare il terreno di Tremona per il prossimo raccolto proseguono. «Questo sarà il nostro terzo anno di produzione – continua Ferrari –. Il primo anno abbiamo avuto una rendita grandissima e siamo riusciti a vendere tutti in una sola giornata». L'anno scorso, invece, i danni della natura hanno avuto il sopravvento. «Abbiamo purtroppo perso l'80 per cento del nostro raccolto a causa del maltempo». Le speranze per il risultato di quest'anno sono alte. «Contiamo sia il nostro anno decisivo – afferma con convinzione il promotore –. Ci stiamo preparando a tutto ed entro la fine di novembre riusciremo a offrire prodotti validi e, speriamo, in quantità elevate». L'obiettivo di LuffaTi è quello di «iniziare una produzione solida di spugne. Una volta raggiunto quello, avremo la possibilità di concentrarci sulla versatilità del campo durante tutto l'anno».

Biodegradabile ed ecosostenibile

Quali le particolarità di questa spugna prodotta a chilometro zero? «È una spugna completamente biodegradabile e quindi ecosostenibile – risponde ancora Alessandro Ferrari –. Si tratta di una spugna poliallergenica e quindi adatta a tutti i tipi di pelle». L'obiettivo è sicuramente ambizioso, ed è «creare un prodotto sostitutivo alle spugne da cucina in nylon e polyester, in modo da ridurre ulteriormente i materiali plastici da smaltire nel nostro uso quotidiano. Puntualizzo questo aspetto perché la luffa è principalmente conosciuta come spugna cosmetica per fare scrubbing e peeling della pelle sotto la doccia». 

L'attività crescerà

In questi primi tre anni di produzione, la luffa ha conquistato parecchie persone, e la richiesta è elevata. A testimonianza che i prodotti a chilometro zero e che permettono di salvaguardare l'ambiente, conquistano. Ne è prova il cofanetto natalizio creato l'anno scorso, esaurito in poco tempo. «Era composto da due spugne e due saponette fatte da noi con glicerina vegana e non testata sugli animali. Visto il super successo ottenuto, di sicuro lo riproporremo». Tra gli obiettivi futuri c'è anche un possibile ampliamento dell'attività? «Con il tempo abbiamo sicuramente intenzione di espanderci – conclude Alessandro Ferrari –. Per il momento affronteremo la crescita con la dovuta pazienza, ma nei prossimi anni non escludiamo la presa a carico di altri terreni coltivabili». Come detto, Alessandro Ferrari, che si occupa di gran parte dei lavori pratici al terreno e gestisce i contenut social, non è solo in questa avventura. Ad affiancarlo ci sono Gabriele Trimboli («è lui quello che ha il pollice verde»), Thomas Homberger (studente di marketing, si occupa dell'aspetto tecnico del commercio) e Sarina Hitz (contabile, «gestisce le parti organizzative dell'azienda, dando quel necessario tocco femminile»). Oltre al già citato sito internet, LuffaTi è presente anche sui social, con una pagina Facebook e un profilo Instagram, dove la “community” viene costantemente aggiornata sull'attività.