Mendrisiotto

A Mendrisio Lega-Udc-Udf lanciano la sfida (per il sindaco)

Da Destra si alzano le ambizioni (rispetto a un anno fa). Alla Città, si ribadisce, servono una politica delle decisioni e un maggior peso contrattuale

Pronti alla sfida: da sin. Sutter, Robbiani, Caverzasio, Rossini, Albertalli, Pellegrini e Pasi (Ti-Press)
4 febbraio 2021
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Si dice che fra i due litiganti il terzo goda. A sorpresa a questa tornata elettorale il proverbio potrebbe calzare bene a Mendrisio. Mentre tra Plr e Ppd si lanciano strali - rigorosamente a distanza -, la Lega, alleata all'Udc e a braccetto con l'Udf (l'Unione democratica federale), affila le armi.  Per lanciare il guanto di sfida agli avversari politici, oggi, giovedì, il gruppo ha schierato la squadra in lizza per il Municipio in... presenza, al Centro di pronto intervento. Gli uomini e la donna in corsa non sono cambiati rispetto a un anno fa. Anche il grido di battaglia non è mutato, decisi adesso come prima - ante pandemia - a cogliere l'attimo. Perché, fanno capire a chiare lettere, è sempre tempo di decisioni, soprattutto a Mendrisio. La sfumatura del 2021 (a fronte di quella del 2020) è piuttosto un'altra. Dichiarati gli obiettivi elettorali - raddoppiare i seggi in Municipio, dove ora siede Daniele Caverzasio, e consolidare il numero di consiglieri comunali, 16 in questa legislatura -, l'interesse verso il sindacato è parso assai meno tiepido. La partita, insomma, chiarisce lo stesso Caverzasio (al momento pure primo cittadino del cantone), se la giocheranno fino in fondo. L'intenzione di far pendere la bilancia un po' più a Destra appare evidente. Senza precludersi, però, la via del dialogo con le altre forze politiche: se si cercheranno delle intese trasversali lo si farà sui temi, lancia il messaggio il municipale uscente; tutto nel segno del compromesso svizzero.

Schierata la squadra

L'impressione, quindi, è che la prova delle urne per la Città sarà meno sottotono di quanto lasciava intendere l'ombra della crisi sanitaria da Covid-19. Anzi, le difficoltà portate con sé dalla pandemia non hanno fatto altro, precisa Benjiamin Albertalli, tra i candidati all'esecutivo (oltre che in Consiglio comunale dal 2016) e 'voce narrante' nella presentazione di compagine e ambizioni, che «rafforzare ancora di più l'impegno». Un impegno, si fa capire, che cammina sulle gambe dei sette candidati. Anche perché la lista, si tiene a far sapere, è stata scelta in modo «sereno e coeso». Così si ripropongono, accanto a Caverzasio e Albertalli, Massimiliano Robbiani, già municipale, oggi capogruppo in Consiglio comunale nonché gran consigliere, Simona Rossini, fresca di Consiglio comunale, Nadir Sutter, nel legislativo dal 2016 e in quota Udc, Pierluigi Pasi, il nome a sorpresa l'anno scorso per l'Udc, già procuratore federale capo ed ex giudice con alle spalle un'esperienza consiliare tra il 1992 e il 1998, e infine Roberto Pellegrini, appena subentrato in Consiglio comunale e volto dell'Udf, dunque espressione del lato cristiano del gruppo.

'Perché non pensare al sindacato?'

Se i cavalli di battaglia del gruppo - che si richiama più volte alla sua anima sociale - sono ormai noti, meno scontate sembrano le sue aspirazioni al tavolo dell'esecutivo. Cosa è cambiato rispetto al 2020?, ci è venuto da chiedere. «È cambiata la consapevolezza in noi stessi - ci risponde Caverzasio -. La lista è forte e complementare nei suoi profili e può fare molto bene». Il che già vale una dichiarazione di intenti. Ma il municipale uscente si spinge oltre. «A Mendrisio il 53 per cento della popolazione la pensa come noi su determinati temi, come la libera circolazione. Quindi, per quale motivo non farci un pensierino o escludere a priori la possibilità di pensare al sindacato». In fondo, ammicca, anche altri partiti si sono esposti quanto a voglie di raddoppio. Per ora, comunque, si tengono i piedi piantati a terra. «Se ne parlerà dopo il primo turno», senza negarsi nulla.

A ben vedere, richiama dal canto suo Pierluigi Pasi, nello spazio di dodici mesi è «cambiato il mondo. Ciò che è accaduto - annota ancora - può rimettere in discussione tutto. Non sappiamo quale sarà il conto da pagare alla pandemia». Una ragione in più, ribadisce Pasi, per dare alla Città un Municipio che sappia «riprendere in mano le redini del proprio destino», nel solco di una «politica decisionale alla sua altezza». E il riferimento non è di certo puramente casuale.

Gli 'assi di intervento'

Per Lega-Udc-Udf sono tre i campi d'intervento ancorati al programma della prossima legislatura (2021-2023): i rapporti fra cittadini e Comune (ma anche le altre istituzioni, Cantone e Confederazione, inclusi), lo sviluppo e l'attrattività territoriale e la qualità di vita. Dovendo, però, scegliere, due paiono i capisaldi dell'azione politica del gruppo. Il primo è di sicuro il moltiplicatore, da "mantenere attrattivo", dunque 'intoccabile' (meglio "l'attenzione alla spesa pubblica"). Il secondo è il ruolo di Mendrisio, la cui forza contrattuale, rimarca Caverzasio, «è andata scemando sempre di più». Per la serie che è tempo per la Città di far sentire la sua voce, anche a livello cantonale e federale. Senza trascurare, e qui dà l'affondo, che «il cambio di sindacato e dei quattro settimi del Municipio non ha aiutato».

Poi ci sono le rivendicazioni: lo sguardo verso il ceto medio-basso da leghisti sociali - che Robbiani fa suo - e la difesa (anche a suon di petizioni) di alcuni snodi di questi ultimi cinque anni, dalla fermata degli Intercity a Mendrisio al reparto di ostetrica all'Obv, allo sportello di BancaStato. Fronti sui quali anche i consiglieri comunali (uscenti e aspiranti) sono pronti a spendersi. In lizza ci sono Benjiamin Albertalli, Alessio Allio, Samuele 'Bobo' Caimi, Claudio Canonica, Marcello Castelletti, Daniele Caverzasio, Mario Della Casa, Paola Galfetti, Roberto Pellegrini (Udf), Massimiliano Robbiani, Nicholas Robbiani, Simona Rossini, Lorenzo Rusconi, Enrico Spadini, Nadir Sutter (Udc) e Fabrizio Visparelli (Udc).