Mendrisiotto

Al valico con i soldi contaminati, in casa con l'hashish

Importante sequestro delle Guardi di confine e della Polizia: 100mila euro contaminati da cocaina al valico di Brusino seguiti da 30 chilogrammi di hashish

Il valico di Brusino
(Ti-Press)
28 agosto 2020
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Colpo grosso delle Guardie di confine e della Polizia cantonale nell'ambito del riciclaggio di denaro e nella lotta al traffico di stupefacenti. Mercoledì, infatti, le forze dell'ordine sono riuscite a mettere le mani su un importante gruzzolo di euro e – a seguito delle attività investigative svolte – su diversi chilogrammi di hashish. Il tutto, stando a quanto è stato possibile appurare, è nato due giorni or sono al valico di Brusino Arsizio. Impiegate in un normale controllo doganale, le Guardie di confine hanno fermato un'auto con a bordo un uomo. Non solo, apprenderanno ben presto gli agenti. Nascosti all'interno del veicolo sono stati infatti trovati all'incirca 100mila euro. Oltre a trattarsi di denaro non dichiarato, le successive analisi hanno permesso di appurare che le banconote erano fortemente contaminate da cocaina. Fattispecie, quest'ultima, che già da sola avrebbe permesso al Ministero pubblico di promuovere nei confronti dell'uomo il reato di riciclaggio di denaro. 

L'inchiesta, però, stando alle informazioni raccolte, non si sarebbe fermata a questo stadio. Allertato il Servizio antidroga della Cantonale, le autorità hanno deciso di non lasciare nulla al caso e di recarsi al domicilio dell'autista - un 29enne cittadino svizzero domiciliato nel Luganese - fermato a Brusino. Decisione che, di fatto, ha premiato l'intuito degli agenti. Nell'alloggio dell'uomo sono infatti stati trovati una 30ina di chilogrammi di hashish. Da dove provenissero i soldi contaminati e l'importante quantitativo di stupefacente, al momento, non è dato sapere. Si sa, però, che ai polsi dell'uomo sono scattate le manette. E che, oltre al riciclaggio di denaro dovrà rispondere anche dell'accusa di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. L'inchiesta è coordinata dal Sostituto Procuratore generale Nicola Respini.

Termina il lockdown, transita nuovamente la valuta

Qualche mese di 'arresto', ora i casi che si ripresentano. Allentate le misure necessarie per combattere la pandemia, dunque con la riapertura delle dogane, tornano anche i passaggi internazionali di valuta non dichiarata (e come nel caso di mercoledì, anche di origine sospetta). Notizia fresca, di pochi giorni fa, è infatti quella del sequestro condotto dalle 'fiamme gialle' impegnate alla dogana di Ponte Chiasso. Affermava infatti di non trasportare valuta il cittadino italiano, impiegato nella settore della ristorazione, da tempo residente in Germania, che rientrava in Italia attraverso il valico autostradale di Como-Brogeda. In realtà – scoperto grazie al nervosismo che aveva manifestato al momento del controllo – aveva con sé 62'000 euro (26mila dei quali successivamente trattenuti). Risale invece agli inizi di febbraio – dunque prima del lockdown – un altro 'colpo' delle Guardie: al valico di Brogeda gli agenti avevano infatti scovato 250mila euro nascosti all'interno di un veicolo in transito, più precisamente in un ricettacolo creato ad hoc per tentare di varcare il confine senza essere scoperti. Il 29 dicembre dello scorso anno, sempre ad opera delle Guardie di confine, erano invece stati rinvenuti 81mila euro. Anche in questo caso, come riscontrato mercoledì, le banconote sono risultate essere fortemente contaminate da cocaina. L'uomo fermato allora, un cittadino tedesco, aveva dichiarato che le mazzette di denaro erano necessarie per l'acquisto di una barca in Croazia. 

 

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