La denuncia arriva dall'Age, l'Azienda acqua, gas, elettricità di Chiasso). Il timore è che il 'sistema acquedottistico possa entrare in crisi'. Appello alla responsabilità.
Perfluoro-ottansulfonato, detto anche Pfos. È questo il nome della sostanza che, ad inizio giugno, è stata riscontrata nell'acqua del Pozzo Pra' Tiro, tra Chiasso e Balerna. Una contaminazione che ha dunque riguardato una delle fonti di approvvigionamento idrico della Basso Mendrisiotto. E sebbene non siano mancate le rassicurazioni sulla potabilità dell'acqua, non si abbassa la guardia (anche a livello legale, considerando le quattro denunce inoltrate). Ora, però, con l'arrivo dell'estate e del conseguente periodo di siccità, alla porta si è presentato un ulteriore problema, quello della carenza idrica. Lo dice a chiare lettere il volantino informativo che Age (l'Azienda acqua, gas, elettricità) ha inviato alla popolazione della cittadina, di Balerna, Morbio Inferiore e Vacallo. “A seguito delle misure intraprese per fronteggiare gli eventi di contaminazione in diverse falde del distretto – si legge – si è verificata una preoccupante situazione di carenza idrica”. Il timore, non si nasconde, è che la situazione attuale nonché i forti consumi generati in estate (oltre ai prolungati periodi di siccità) possano “mettere in crisi il sistema acquedottistico”.
Per questi motivi bisogna limitare al minimo indispensabile le irrigazioni di prati e aiuole, evitare il riempimento e il ricambio frequente dell'acqua di piscine e vasche decorative, evitare i lavaggi a domicilio di automobili così come piazzale o altre superfici estese e, infine, non sprecare l'acqua potabile in nessuna attività non indispensabile. D'altronde, si osserva, “nel peggiore dei casi si potrà arrivare a un razionamento dell'erogazione idrica”.