A Mendrisio l'AlternativA - Verdi e Sinistra insieme prende posizione dopo l'incontro con i vertici ospedalieri. 'Guardia altissima'
Il Mendrisiotto ha tutta l'intenzione di tenersi stretto il 'suo' Dipartimento donna-bambino (peraltro l'unico del genere in Ticino). E c'è da credere che se la politica locale si mobiliterà, la cittadinanza seguirà. A rafforzare i sentimenti che stanno attraversando il Distretto ci sono la parole dell'AlternativA - Verdi e Sinistra insieme di Mendrisio che oggi, giovedì, in una nota, si è detta 'pronta a scendere in campo con tutte le forze politiche che si schiereranno a favore del mantenimento dei reparti 'a rischio'" all'Obv di Mendrisio. Il gruppo ha chiare due cose. La prima che 'il settore della sanità pubblica deve essere rafforzato, non indebolito'. La seconda che 'nell’ottica della medicina di prossimità – rivendicata anche da un’iniziativa popolare – privare in futuro il Mendrisiotto di questi reparti così sensibili e strategici, è inaccettabile". Detta altrimenti (e qui, si annota, la politica è stata 'compatta e chiara'), 'non si capisce perché a Lugano rimarrebbero due strutture (ospedali Sant’Anna e Civico) e nel Mendrisiotto neppure una!'.
É vero, dal primo di agosto prossimo i reparti di ostetricia e neonatologia e il Pronto soccorso pediatrico torneranno alla 'base', a Mendrisio (dopo il trasferimento a Lugano dettato dall'emergenza sanitaria da Covid-19). Ma ciò, ribadisce l'AlternativA, permette di tirare 'solo momentaneamente un sospiro di sollievo'. L'incontro di mercoledì sera all'Ospedale regionale - organizzato dal presidente del Gran consiglio, nonché municipale della Città, Daniele Caverzasio fra una delegazione dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), guidata dal direttore del Dss Raffaele De Rosa e la deputazione momò - non ha restituito 'granitiche certezze'. Sui servizi dell'Obv, si richiama, pende sempre una spada di Damocle. Tutto dipenderà, infatti, dai contenuti che si vorranno dare alla revisione della pianificazione ospedaliera. Analisi che a quanto pare, però, potrebbe non essere conclusa entro l'attuale legislatura cantonale.
Resta il fatto, fa capire l'AlternativA, che da queste parti toccherà rimanere sul chi va là. Anzi, bisognerà tenere la guardia 'altissima'. In effetti,' l’obiettivo dell’Eoc è di garantire una medicina di qualità in sicurezza e a costi sostenibili, ma il criterio di prossimità non può essere sacrificato. Specialmente quando si parla dei reparti di ostetricia, neonatologia e pronto soccorso pediatrico'. Tanto più, si legge ancora nella nota, che 'mai come in questo periodo difficile per tutti, ci si è resi conto di quanto la prossimità sia importantissima come elemento della qualità della vita e del benessere della popolazione'.
Dove sta la questione? Qui nasce spontanea una domanda: 'Servono maggiori risorse finanziarie? Lo si dica chiaramente. Ma il punto è che sono in vertici dell’Eoc e dell’Obv a dover credere in questo servizio. Fondamentale in un distretto e per un distretto, che non può essere impoverito sul piano della qualità sanitaria'. Poi c'è l'aspetto dei numeri (o meglio delle nascite in calo), evocato anche mercoledì sera all'incontro. L'AlternativA non ha dubbi: 'È stato detto che l’attività del reparto è troppo bassa per garantire a medio lungo termine la qualità delle cure. Ma di fatto partorire all’Obv – unico centro ospedaliero ad avere un innovativo dipartimento donna-bambino - è sicuro come altrove'.