Una delegazione dell'istituto bancario si è incontrata oggi con il Municipio per parlare del futuro della sede cittadina
Una delegazione di Banca Stato e il Municipio di Mendrisio si sono incontrati oggi in occasione della seduta settimanale dell'esecutivo della Città. Oggetto della discussione – già prevista nei mesi scorsi ma posticipata a seguito dell'emergenza coronavirus – è stato il futuro dell'istituto bancario nel capoluogo. La decisione di chiudere gli sportelli ha suscitato non poche prese di posizione e ha unito la politica. La petizione al Consiglio di Stato promossa dal gruppo Lega-Udc-Udf è stata sostenuta da tutti gli schieramenti politici della cittadina. Le 1'053 firme sono state consegnate nelle scorse settimane a Bellinzona. Che ne sarà del futuro dell'istituto bancario? «Banca Stato ha ribadito di credere in Mendrisio – spiega, da noi contattato, il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini –. Ci hanno illustrato il progetto di ristrutturazione dell'agenzia». Una delle principali preoccupazioni emersa dalla petizione, e sostenuta dal Municipio sollecitato da un'interrogazione del leghista Massimiliano Robbiani, era infatti quella di garantire anche in futuro il servizio alla popolazione, e in particolare alla fascia anziana che è meno abituata ai sistemi digitali e che necessita di una consulenza diretta. Il disegno presentato dalla delegazione di Banca Stato sarebbe quello di una presenza fissa nell'atrio cassa. Una figura pronta ad aiutare chi dovesse averne bisogno.
La ristrutturazione prevista in Città, come aveva spiegato anche il Consiglio di Stato rispondendo a un'interpellanza dei deputati di Mendrisio, dovrebbe essere una tappa di un progetto che, a lungo termine, dovrebbe interessare anche altre filiali sul territorio ticinese. La strada intrapresa sarebbe infatti quella di chiudere gli sportelli tradizionali per puntare su bancomat e servizio alla clientela.