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Rsi, informato il personale: nel 2026 risparmi per sette milioni

Lo ha comunicato oggi l'Ente radiotelevisivo. Si agirà su dipendenti, interventi strutturali in alcuni dipartimenti e ‘aiuterà’ l'uscita da Besso

Il processo durerà tutto l’anno
(Ti-Press)
21 marzo 2025
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Sette milioni di risparmi previsti per il 2026, da raggiungersi attraverso l'uscita dallo stabile di Besso, azioni sul personale e interventi strutturali sull'organizzazione di alcuni dipartimenti. È questo il piano che la Rsi ha prospettato oggi nella rete interna ai propri quasi 1'500 dipendenti, piano che va a sommarsi ai quindici posti di lavoro, con cinque licenziamenti, cui l'Ente ha già rinunciato per il 2025. E altri, stando alla nota interna, non si possono escludere. Con la doppia spada di Damocle che pende con la revisione dell'Ordinanza del Consiglio federale che porterebbe il canone progressivamente a 300 franchi e l'iniziativa popolare ‘200 franchi bastano’.

Da noi interpellato il segretario del Sindacato svizzero dei media Riccardo Mattei conferma che si è ancora «a un primo stadio di informazioni, che quando saranno davvero complete verranno discusse con una rappresentanza del personale. Quest'anno, al contrario di altre occasioni in cui il comportamento è stato un po' verticista, questa rappresentanza avrà a disposizione degli strumenti per dialogare e fare controproposte». Comunque, si diceva, si è ancora alle prime fasi: «Il progetto durerà tutto l'anno, e alla fine, quando avremo i vari pacchetti su cui ragionare, prenderemo posizione con il chiaro obiettivo di andare a ridurre il più possibile l'impatto sul personale».

Mattei sottolinea ancora come «purtroppo siamo solo all'inizio», nel senso che «nella nostra assemblea di giovedì per la prima volta da sindacalista ho fatto io una sorta di grido d'allarme, cosa che di solito fa il padronato: finora stiamo parlando di impatti sul personale duri ma in qualche modo gestibili, che cerchiamo di scongiurare e ridurre, ma le cifre sono ancora contenute. Dal 2027 ci sarà un cambio di scala, e con la prima tranche della riduzione del canone da qualche decina si parlerà di 600 posti in tutta la Svizzera, cosa si farà?».