Mendrisiotto

Migranti dall'Italia alla Germania, passatore condannato

Ventitre mesi sospesi a un cittadino turco che, dietro compenso, ha aiutato almeno 44 migranti a raggiungere la Germania

(Ti-Press)
15 maggio 2020
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In poco meno di due mesi e mezzo – dal novembre dello scorso anno al gennaio scorso –, la sua 'professione' di passatore, gli ha fruttato più di 4'200 franchi. Senza contare il lavoro da tuttofare in una carrozzeria del Luganese, sebbene fosse colpito da un divieto di entrata in Svizzera. Sono queste le circostanze che hanno portato, quest'oggi, alla condanna di un 45enne cittadino turco difeso dall'avvocato Valentina Basic. Ripetuta e aggravata incitazione all'entrata, alla partenza e al soggiorno illegali, guida in stato di inattitudine, falsità in certificati e attività lucrativa senza autorizzazione i reati per i quali – la Corte delle assise correzionali di Mendrisio, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta – lo ha condannato, in procedura di rito abbreviato, a una condanna a 23 mesi di carcere e a 30 aliquote da 30 franchi l'una (sospesa per un periodo di prova di 5 anni), oltre all'espulsione dal territorio elvetico per 5 anni. L'uomo, durante il periodo citato, ha infatti avuto ruolo attivo nel traffico di migranti, almeno 44 secondo quanto ricostruito dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo. Cittadini di origine siriana, turca e iraniana i quali, dietro un compenso medio di 290 franchi a viaggio, si sono fatti trasportare attraverso la Svizzera. L'inchiesta ha infatti permesso di stabilire che l'uomo,  parzialmente in correità con altre persone, caricava i migranti in Italia e poi, transitando perlopiù dai valichi incustoditi, proseguiva il suo viaggio attraverso la Svizzera con destinazione Germania e in un'occasione verso la Francia.  Nel lungo elenco di reati commessi, infine, figura un tentativo di entrata in Svizzera, a Gandria, presentando una carta d'identità italiana 'contraffatta': aveva infatti corretto a mano il proprio cognome, cambiando unicamente la prima lettera.