Ufficializzata la squadra che corre per il Municipio il 5 aprile. La Lega consolida l'intesa con l'Udc e 'integra' l'Udf
La Destra a Mendrisio sembra determinata a voler cogliere l'attimo. Insomma, o 'mo!' – adesso – o niente, parafrasando quello che il gruppo Lega-Udc- Indipendenti – gruppo a cui si è aggiunta l'Udf, l'Unione democratica federale – ha eletto a suo slogan per la campagna elettorale in vista del 5 aprile. Nessuno ne ha fatto mistero questa mattina, venerdì, al grotto del Giuvan a Salorino, un po' la base operativa del partito-movimento: a questa tornata l'obiettivo è raddoppiare i seggi in Municipio e consolidare le posizioni in Consiglio comunale. Le intenzioni vengono svelate subito, anche perché la squadra messa in campo, variegata per età, provenienze partitiche e profili e guidata dal municipale uscente nonché vicepresidente del Gran consiglio Daniele Caverzasio, sente di avere le persone e le forze per ambire a un tale risultato. Il fatto poi che oggi a Salorino a fare da 'padrino di battesimo' ci fosse anche il deputato al Consiglio degli Stati Marco Chiesa, ha dato la carica. «È necessario riportare la chiesa in mezzo al paese», ha rilanciato così Chiesa, mettendo sul piatto i cavalli di battaglia della sua area politica, a cominciare dalla preferenza indigena nel mondo del lavoro.
Nel prossimo confronto politico, dunque, si giocherà all'attacco. Per farlo Daniele Caverzasio avrà al suo fianco Massimiliano Robbiani, presenza 'storica' del movimento, già municipale e oggi capogruppo, oltre che gran consigliere dal 2011, e Pierluigi Pasi, già procuratore della Confederazione e giudice, non nuovo alla politica. In effetti oltre che essere candidato alle Federali per l'Udc, Pasi è stato consigliere comunale a Mendrisio (ma per il Ppd) fra il 1992 e il 1998. Completano la compagine Benjiamin Albertalli, consigliere comunale dal 2016, Simona Rossini, neo ingresso nel legislativo, Nadir Sutter, pure consigliere dal 2016 (in quota Udc) e, per l'Udf Roberto Pellegrini, alle spalle un'esperienza consiliare a Vacallo nel quadriennio 2008-2012.
Agli occhi dell'area di Destra, quindi, quella ufficializzata è «la lista più competitiva» mai presentata sin qui a un appuntamento elettorale. «Questa volta a Mendrisio può succedere di tutto», ha spiegato Caverzasio. E a sostegno della sua affermazione ha citato i risultati alle elezioni precedenti – le Cantonali e le Federali –, ma anche le ultime Comunali del 2016, nelle quali il gruppo ha tenuto le posizioni dentro l'esecutivo (pur cambiando rappresentante). «La Destra – ha ribadito il municipale – ha le forze per puntare al raddoppio». Sulla forza politica a cui potrebbero, come Lega-Udc-Udf-Ind., sottrarre il posto, non ci si sbilancia. «Sarà la cittadinanza a decidere», la risposta corale. Mentre si mostra cautela quando si ipotizza la possibilità di fare un pensierino sul sindacato.
Resta il fatto che dopo una legislatura segnata dal cambiamento in Città, dai banchi consiliari, ha fatto presente Massimiliano Robbiani, «si vede un Municipio indebolito e senza un leader». Fa discutere in casa Lega-Udc-Udf-Ind. anche la recente alleanza fra Ppd e Plr alle Federali, ora, ha osservato Caverzasio, tornati a essere «nemici sulla carta». Una situazione alla quale il gruppo oppone «chiarezza e coerenza» oltre a “tre assi di intervento” come i rapporti fra cittadini e Comune, lo sviluppo e l'attrattività territoriale, la qualità di vita.
Per il gruppo, quindi, la sfida è lanciata, e a tutto campo. E se Sinistra e Verdi vogliono dare a Mendrisio una AlternativA, da Destra si propone una «opportunità» diversa alla popolazione, contando su quell'elettorato che c'è anche se non si vede. Per centrare l'obiettivo, si schiera, però, una squadra competitiva che potrebbe risentire di una concorrenza interna. Caverzasio assicura che non ce n'è traccia: «Quanto successo – il passaggio di testimone con Robbiani, ndr – quattro anni orsono ne è la prova». Pensare a una rivalità interna sarebbe «riduttivo», ci corregge Pasi. A chi si interroga, poi, sulla sua presenza in lista, è stato Pasi stesso (marzullianamente) a farsi una domanda e a darsi una risposta. «Chi me l'ha fatto fare? Innanzitutto, l'attaccamento al Borgo, e la voglia di partecipare. Vorrei, infatti, che Mendrisio tornasse a essere presente ai tavoli che contano».