Mendrisiotto

Da 'passati a passatori', tre condanne e un arresto

Alla sbarra, davanti alla Corte delle Assise correzionali di Mendrisio, i quattro cittadini del Medio Oriente fermati in marzo a Capolago con 26 clandestini

Ti-Press
17 settembre 2019
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Erano stati fermati il 21 marzo scorso a Capolago mentre stavano trasportando 26 migranti verso la Germania i quattro cittadini del Medio Oriente comparsi oggi davanti alla Corte delle Assise correzionali di Mendrisio per rispondere dei reati di usura e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. Solo tre di loro hanno potuto essere processati. Il procedimento nei confronti dell’ultimo uomo chiamato a comparire davanti al giudice Mauro Ermani, un 32enne, è infatti stato aggiornato e l’uomo è stato riaccompagnato in carcere. Proprio ieri mattina la Procuratrice pubblica Marisa Alfier lo ha arrestato per il reato di aggressione. Fatti che sarebbero avvenuti in carcere nel corso del fine settimana e che hanno coinvolto anche un altro degli imputati a processo, un 36enne. La comunicazione dell’arresto è però arrivata alla corte dopo che quest’ultima aveva già emesso la sua sentenza di condanna. Con ogni probabilità il Giudice dei provvedimenti coercitivi ordinerà il suo arresto prima della scarcerazione – prevista nei prossimi giorni – per permettere alla procuratrice di condurre l’inchiesta per questi nuovi fatti. Difeso dall’avvocato Gabriele Gilardi, il 32enne sarà riconvocato a processo non appena gli accertamenti sull’aggressione saranno tradotti in un atto o un decreto d’accusa aggiuntivo. «Spero in tempi estrememante celeri», sono state le parole del giudice. «In carcere, a pochi giorni dalla scarcerazione, si sta con le mani dietro la schiena, anche se si viene provocati – ha aggiunto Ermani rivolgendosi all’imputato –. Il Tribunale si era già occupato di organizzare il suo rimpatrio».

Un passato che ritorna

I quattro imputati sono arrivati in Europa, e più precisamente in Belgio, dopo viaggi della speranza dal Medio Oriente. Nel marzo di quest’anno sono stati fermati in autostrada a Capolago mentre trasportavano 26 migranti a bordo di 3 veicoli (di cui un furgone) con targhe belga. I tre processi svolti hanno portato a condanne, sospese o parzialmente sospese, tra i 5 e i 22 mesi di carcere e all’espulsione dalla Svizzera. «Da passato a passatore», è stato il laconico commento del giudice che ha ricordato agli imputati di aver fatto rivivere ai migranti quanto a loro volta vissuto. Compito dei quattro uomini era quello di portare i migranti, in prevalenza loro connazionali, da Milano in Germania o in Belgio, dietro la promessa o il versamento di 600 euro a persona. Una somma, come indicato negli atti d’accusa firmati dal Procuratore pubblico Arturo Garzoni, “in manifesta sproporzione economica con le prestazioni da loro ricevute”. I viaggi avvenivano passando dai valichi di Chiasso-strada, Chiasso-autostrada e Diepoldsau. Il loro arresto è scattato alle 7 del 21 marzo scorso a seguito di un’operazione mirata delle guardie di confine. L’inchiesta ha coinvolto anche il Gruppo interforze repressione passatori (Girp), l’unità specializzata nel contrasto del fenomeno dei passatori e composta da agenti della Polizia cantonale, da Guardie di confine nonché da inquirenti di Fedpol.

Le tre condanne

Il primo dibattimento si è svolto in contumacia. A essere giudicato è stato un 28enne, difeso dall’avvocato Nuria Regazzi, riconosciuto colpevole di usura semplice per aver trasportato almeno 34 migranti in tre occasioni. L’uomo è stato condannato a 5 mesi sospesi, a 30 aliquote giornaliere sospese ed è stato espulso per 7 anni dalla Svizzera. Per gli altri due imputati, accusa e difesa sono arrivati in aula penale con un accordo. Alla sbarra è comparso un 32enne difeso dall’avvocato Sandra Xavier che, in almeno 7 occasioni, ha trasportato 72 migranti. Al momento dell’arresto aveva 8 persone nella sua auto. L’uomo, che ha uno statuto di rifugiato in Belgio dove è già stato riammesso, è stato condannato a 18 mesi, di cui 6 da scontare. Verrà quindi scarcerato, ed espulso per 8 anni, nei prossimi giorni. «Il Belgio non confina con la Svizzera, per cui non sarà così facile: ma lei qui non deve più venire per nessuna ragione, nemmeno in transito», è stato l’avvertimento del giudice Ermani. Il terzo procedimento è quello già citato nei confronti del 36enne difeso dall’avvocato Mattia Bordignon. Per lui i viaggi sono stati almeno 9 e i clandestini condotti verso nord 85. Durante il blitz di Capolago si trovava alla guida del furgone che stava trasportando 18 persone (10 in più rispetto ai posti consentiti). La condanna è stata di 22 mesi di detenzione, di cui 6 da espiare. Per lui le porte del carcere dovrebbero quindi riaprirsi nei prossimi giorni. Ma il condizionale è d’obbligo visto la nuova inchiesta per aggressione.