Mendrisiotto

Se il fungicida è nel pozzo

Tracce del ‘Chlorothalonil sulphonic acid’, usato in agricoltura, trovate a Genestrerio. Aziende municipalizzate in azione

12 settembre 2019
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Si chiama ‘Chlorothalonil sulphonic acid’. E già il nome appare difficile da mandar giù. È il metabolita del clorotalonil, che per il lessico famigliare è un fungicida usato in agricoltura (e con il benestare dello Stato).

A Mendrisio ormai si sono fatti (forzatamente) una cultura. Anche perché delle tracce (anzi qualcosa di più, 0,13 microgrammi per litro) di questo prodotto fitosanitario sono state trovate l’agosto scorso nelle acque del pozzo Gerbo a Genestrerio. Tant’è che le Aim, le Aziende municipalizzate, sono passate all’azione; tenendo sotto controllo la situazione, ma soprattutto chiedendo ai coltivatori della zona di eliminare dal loro magazzino quel principio attivo. Una richiesta che è già stata recepita. Del resto, il Laboratorio cantonale è stato chiaro: o entro due anni la concentrazione dei residui sarà scesa sotto la soglia di 0,1 microgrammi per litro (fissato dall’Ordinanza federale sull’acqua potabile e sull’acqua per piscine e docce accessibili al pubblico), o il pozzo rischia di chiudere.

Garantita la potabilità e scongiurato un rischio per la salute pubblica – da questa fonte si disseta il quartiere di Genestrerio –, questa presenza rilancia (inevitabilmente) il dibattito sull’uso dei prodotti fitosanitari (i pesticidi in particolare) su campi e vigneti. Una discussione che investe la politica federale: sul tavolo vi sono oggi due Iniziative popolari – ‘Per una Svizzera senza pesticidi sintetici’ e ‘Acqua potabile pulita e cibo sano’ – con le quali si stanno misurando i parlamentari a Berna. Ricevuta la bocciatura del governo centrale e del Nazionale, adesso il dossier è agli Stati, dove si sta ragionando sull’opportunità (o meno) di rispondere con un controprogetto.

Se la palla è nel campo dei politici, è grazie ai tecnici che il problema è venuto a... galla. Il merito è della Campagna nazionale promossa dall’Associazione chimici cantonali svizzeri, decisa (grazie alla nuova strumentazione) a scovare la possibile presenza dei residui di prodotti fitosanitari nell’acqua potabile. Il verdetto? La situazione nel Paese viene definita “sostanzialmente confortante”. Sul territorio nazionale (Svizzera e Liechtenstein) su 300 campioni analizzati – rappresentativi dell’acqua distribuita all’80 per cento della popolazione –, 12 hanno mostrato valori superiori ai massimi di legge (per la più per presenza di derivati del clorotalonil).

Non solo: tutti erano stati prelevati in regioni con una attività agricola intensiva. In Ticino il Laboratorio cantonale ha battuto “a tappeto” le acque sotterranee del cantone e ha focalizzato l’attenzione su 72 campioni: 2 di questi (il 2,7 per cento) non è risultato conforme. “Grazie al maggior numero di sostanze fitosanitarie ricercate, quest’anno è stato possibile avere un quadro migliore dello stato delle nostre risorse idriche, in particolare rispetto alla pressione da prodotti fitosanitari – spiega il Laboratorio cantonale nel suo resoconto –. Sebbene lo stato delle nostre acque sia ancora decisamente molto buono e l’acqua erogata nelle nostre abitazioni (nella quasi totalità dei casi) conforme alla legge (grazie anche ad appropriati trattamenti) – rassicura –, il risultato mostra un’accresciuta pressione sulle nostre risorse idriche anche da parte dell’agricoltura”. Il messaggio a questo punto è chiaro: “Come nel caso dell’industria e, più in generale, dell’impatto umano (inquinamenti, incidenti) anche per l’agricoltura devono essere messe in atto tutte le misure possibili per preservare al meglio la qualità delle nostre acque”.

In effetti, «la prima preoccupazione del Municipio di Mendrisio – conferma a ‘laRegione’ il sindaco della Città Samuele Cavadini – è stata la salute dei cittadini. Quindi ci siamo affiati agli esperti che ci hanno tranquillizzato. Sappiamo che la situazione è sotto controllo». Lo è di nome e di fatto. Le Aim fanno sapere di lavorare “su più fronti”: il monitoraggio è “continuo”. Di più, “ritenuto da subito cessato l’utilizzo del clorotalonil”, ci si aspetta un calo delle concentrazioni del suo metabolita nell’acqua del pozzo. Il prelievo effettuato una decina di giorni dopo il primo risultato, precisano le Aim,  restituiva già un dato di 0,11 microgrammi per litro. La popolazione sarà informata attraverso il sito aim.mendrisio.ch.