Mendrisiotto

Lanzillo: 'Bosia Mirra non ha fatto il bene dei migranti'

La procuratrice pubblica nella requisitoria chiede la conferma della pena per l'ex deputata: 'Non ha agito a scopo umanitario'

Ti-Press
10 settembre 2019
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La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha chiesto la conferma alla condanna di 80 aliquote giornaliere sospese per ripetuta incitazione all'entrata, alla partenza e al soggiorno illegale per Lisa Bosia Mirra, l'ex deputata socialista a processo da stamattina davanti alla Corte di Appello e revisione penale di Locarno.

Nella sua requisitoria, la pp Lanzillo ha dichiarato «lodevolissimo» quanto fatto da Lisa Bosia Mirra per i profughi. «Quello che le viene rimproverato è di essere andata oltre la legge e di averla violata con il suo comportamento». Compito dell'accusa è stato quindi quello di spiegare perché l'imputata, così come chiunque commette lo stesso reato, «deve essere condannata». Quello di Bosia Mirra è stato un ruolo di «regista». Un ruolo motivato, a mente dell'accusa, con «la modalità della staffetta per verificare che sul territorio non ci fossero controlli», per la «caparbietà dell'agire» e per la sua funzione «di referente diretto degli altri coimputati. Nonostante non abbia agito in banda, ha operato in maniera ripetuta e con una certa organizzazione, consapevole dei rischi che correva». Per quanto emerso dall'indagine, ha sostenuto Lanzillo, «questo caso non può essere derubricato a bagatella: la diversità culturale non può trovare spazio in un'aula di tribunale, dove vigono le regole della legge». A mente dell'accusa, Lisa Bosia Mirra «non ha agito a scopo umanitario perché non ha voluto rendersi conto che cosi facendo non ha fatto il bene dei migranti ma ha fatto correre loro diversi rischi».

Alle 14 la parola passerà all'avvocato Pascal Delprete, che si batterà per il proscioglimento della sua assistita.