Perde consistenza l'idea di uno scalo unico tra le due cittadine di confine. Il progetto non rientra nelle strategie di sviluppo delle Ffs
L'idea di una stazione unica Chiasso-Como perde consistenza. Rispondendo oggi a un'interpellanza in merito della consigliera nazionale Roberta Pantani (Lega/TI), il governo, pur congratulandosi con le autorità comunali per questa volontà, ricorda che tocca al cantone muoversi in materia di infrastruttura ferroviarie, e finora non lo ha fatto. Il progetto non rientra inoltre nelle strategie di sviluppo futuro delle Ffs.
Non solo nel processo di pianificazione della fase di ampliamento 2035 il canton Ticino non ha presentato l'obiettivo di una stazione unica Chiasso-Como, ma addirittura nell'ambito dell'ultima modifica del suo piano direttore, a giugno 2018, ha abbandonato l'idea di una simile struttura, rileva il Consiglio federale, aggiungendo che pertanto non può pronunciarsi sull'adeguatezza e sulla fattibilità del progetto.
L'idea, sostenuta dai due municipi, non rientra inoltre nelle strategie di sviluppo futuro delle Ffs, ricorda il governo. A conferma di ciò, le Ffs, con un investimento di 245 milioni di franchi, stanno ampliando e ammodernando l'impianto di binari e marciapiedi di Chiasso, con importanti benefici a medio e lungo termine sia per la clientela del traffico merci sia per quella del traffico passeggeri. Le Ferrovie federali non hanno e non prevedono alcuno studio o progetto concernente una eventuale stazione unica.
Il governo si dice infine "consapevole delle difficoltà causate dai ritardi cronici dei treni transfrontalieri per l'esercizio e la stabilità dell'orario". L'Ufficio federale dei trasporti (Uft) viene informato della situazione in seno al gruppo di lavoro permanente dei ministeri svizzero e italiano, al quale partecipano i Cantoni e le Regioni limitrofe.
Il canton Ticino ha parlato di un deterioramento della situazione dopo l'apertura della linea Mendrisio-Varese a gennaio 2018. Secondo il governo però, le misure d'urgenza che i gestori dell'infrastruttura (Ffs e Rete ferroviaria italiana) e gli operatori (Tilo/Trenord) hanno attuato da settembre 2018 hanno dato buoni risultati.
Secondo i gestori dell'infrastruttura l'apertura della galleria del Ceneri consentirà un esercizio stabile. Per garantirlo a lungo termine sarà inevitabile che la Regione Lombardia investa in materiale rotabile moderno, conclude l'esecutivo.