Dopo il Consiglio di Stato, un gruppo di cittadini si appella al Tribunale cantonale amministrativo. “Inevitabili” i ritardi
Il Comune di Stabio è determinato a mettere in sicurezza il comparto scolastico. E a farlo riducendo la velocità e introducendo una zona 30. C’è, però, un gruppo di cittadini che proprio non ci sta. Tant’è che, dopo la bocciatura ricevuta dal Consiglio di Stato, i ricorrenti hanno deciso di appellarsi al Tribunale cantonale amministrativo. Morale: il progetto di moderazione viaria per il momento resta bloccato. Le sue intenzioni l’autorità locale le aveva manifestate già l’anno scorso. Firmato il messaggio municipale, il legislativo l’aprile di un anno fa aveva apposto, unanime, il suo sigillo sull’introduzione dei 30 orari in via Ligornetto, primo tratto di via Ponte di Mezzo e di via Montalbano, via Bagni, via Boff, via Luvee, via Cava e via Falcette. Ieri come oggi l’obiettivo, ricorda l’esecutivo in una nota, è quello di “migliorare la sicurezza dei bambini e dei pedoni nel comparto scolastico, favorendo la mobilità lenta e gli spostamenti in bicicletta e a piedi”. Alcuni cittadini, però, si sono messi, come detto, di traverso, portando il progetto davanti al Cantone prima e al Tram poi. Dei ritardi, quindi, saranno “inevitabili”.