Mendrisiotto

Docente 'contestata' alla Media di Mendrisio

L’Assemblea genitori segnala problemi e sollecita il Decs dal 2017. La presidente: 'Siamo preoccupati'. Il Dipartimento: 'Caso è al vaglio dei servizi'

archivio Ti-Press
21 febbraio 2019
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Tra le famiglie degli alunni della scuola media di Mendrisio c’è chi da un po’ ha il sonno agitato. Ad alzare il tasso di preoccupazione stavolta non è, però, la pagella dei figli, ma piuttosto l’approccio didattico di una docente di tedesco (peraltro di ruolo e in cattedra da almeno 7 anni). I ragazzi, infatti, risultano essere poco preparati sulla materia. E le magagne vengono a galla soprattutto quando avanzano negli studi. Un problema che sin dal 2017 e con tenacia madri e padri hanno sottoposto, senza sosta, non solo alla direzione, bensì a vari livelli istituzionali, bussando alla porta del Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport. «Sin qui, però – ci dicono amareggiati –, la nostra voce è rimasta inascoltata». Ora che sull’istituto e l’insegnante si sono accesi pure i riflettori della politica – come riferito da ‘laRegione’ di martedì –, alcuni genitori hanno ripreso coraggio e si sono fatti avanti, segnalando il loro disagio e quello dei ragazzi. Non sono solo gli allievi della Media di Morbio Inferiore – l’altra sede dove, da settembre, la docente fa lezione – a lamentare, a loro dire, pecche nel programma scolastico e nel comportamento della professoressa, ci fanno capire.

A Morbio un gruppo di studenti ha preso carta e penna ed esternato alla direzione (come riportato dal ‘CdT’ di ieri). A Mendrisio della questione si sta interessando, invece, da diverso tempo l’Assemblea dei genitori. Plenum che ha dato mandato al Comitato di affrontare e risolvere ciò che viene vissuto come un reale problema. «E da parte nostra ce ne siamo fatti carico – ci conferma la presidente Cristina Marazzi Savoldelli –, seguendo tutti i canali preposti. Il nostro intento, da subito, non è stato, del resto, quello di mettere in difficoltà l’istituto, ma semmai di evidenziare, certo in modo deciso, il malumore delle famiglie e di trovare quindi una soluzione. Ma sin qui non abbiamo visto le risultanze delle nostre segnalazioni». E questo nonostante a scuola, ci dicono, si siano presentati pure gli esperti per toccare con mano la situazione. La sensazione che si percepisce, insomma, è quella di non essere stati presi sul serio. Agli occhi dei genitori, in effetti, l’unica misura concreta presa a settembre dall’autorità scolastica è stata lo spostamento (parziale) dell’insegnante alla sede di Morbio. Istituto all’interno del quale, come mostra la reazione degli allievi, si è riproposta la stessa problematica. «In un certo senso i ragazzi patiscono un danno alla loro preparazione scolastica – illustra la presidente dell’Assemblea –. Ecco perché abbiamo sollecitato l’intervento del Decs, dal quale ora attendiamo un cenno».

E il Dipartimento, da noi contattato, ci ha fatto sapere tramite una nota e per mano della caposezione dell’insegnamento medio Tiziana Zaninelli, di “prendere sempre sul serio tutte le osservazioni”, ma di doversi, altresì, “attenere a verifiche oggettive e non ad altri criteri”. Nel merito della vicenda, il Decs annota come “le osservazioni inerenti a questa docente sono al vaglio dei servizi dipartimentali, che per ovvie ragioni non possono essere trattate tramite i media. Sul tema è oltretutto pendente un’interrogazione parlamentare, alla quale il Consiglio di Stato darà risposta nei tempi fissati dalla legge”.

Di conseguenza, anche per i genitori, non resta che attendere ancora. E, qualora possano farlo, correre ai ripari per rimediare, ci spiegano, alle lacune dei figli a forza di lezioni di recupero. Il tedesco è pur sempre una materia importante per il futuro dei ragazzi. Ecco che gli interrogativi sollevati dal deputato della Lega Massimiliano Robbiani non sembrano che essere una faccia della medaglia. Oltre alle presunte assenze della docente (di cui si chiede conto) per dedicarsi alla promozione di un libro scritto a quattro mani, e che dà voce a racconti fra Italia e Ticino, c’è dell’altro. Anche se alcuni passaggi del volumetto (in particolare riferiti agli alunni che seguono i livelli di base) hanno attirato l’attenzione del granconsigliere, ma non solo. A questo proposito un richiamo sarebbe, infatti, arrivato.