Riunione lunedì sul nodo della docente di tedesco alle Medie. ‘Clima sereno’. Ma bocche cucite
I Genitori di Mendrisio lo attendevano da tempo. E lunedì pomeriggio a Mendrisio l’incontro c’è stato. Una delegazione dell’Assemblea, guidata dalla presidente Cristina Marazzi Savoldelli, e i vertici del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) si sono ritrovati faccia a faccia. Sul tavolo, di fatto, un solo argomento: approccio didattico e competenze di una docente di tedesco alle Scuole medie di Mendrisio e di Morbio Inferiore. Insegnante che dal 2017 agita alcune famiglie di alunni dell’istituto del capoluogo e che dal settembre scorso sta facendo discutere altre mamme (e papà) della sede di Morbio. Cosa si aspettava il Comitato genitori mendrisiense da questo abboccamento? Ascolto e qualche risposta in più. Le spiegazioni addotte dal Decs – anche al seguito di una interrogazione del deputato della Lega Massimiliano Robbiani – sono state, infatti, giudicate “insoddisfacenti” dal plenum riunito in via straordinaria una settimana fa (cfr. ‘laRegione’ del 12 marzo). Per il Dipartimento, in effetti, la professoressa di tedesco, monitorata negli ultimi due anni scolastici, risulta essere “adeguata” al suo ruolo. Una conclusione che non è, però, bastata a placare le preoccupazioni dei Genitori. Nonostante il disagio vissuto da madri e padri non si è chiusa, comunque, la porta al dialogo. Tant’è che è stato lo stesso Dipartimento diretto da Manuele Bertoli a sollecitare un incontro. Possibilità alla quale l’Assemblea ha poi aderito.
Certo la delegazione, lunedì, si è presentata all’appuntamento decisa ad andare a fondo della vicenda e portando con sé alcune richieste da porre al centro della ‘trattativa’. Con cosa si è tornati a casa? Al momento i Genitori tengono le bocche cucite: la questione non è ancora risolta e il passaggio è delicato. Al centro ci sono pur sempre gli allievi delle Medie. Ciò che è trapelato sin qui è che si è trattato di una lunga discussione, protrattasi sino a pomeriggio inoltrato, e che il clima che si respirava al colloquio era sereno. Il confronto, da quanto si è capito, è stato, insomma, schietto e ha permesso di approfondire varie sfaccettature. Se sui dettagli e i contenuti dell’incontro si preferisce mantenere il massimo riserbo – anche per non precludere il prosieguo del dialogo e la ricerca di possibili soluzioni, peraltro auspicate pure dal Decs –, si lascia capire che la disponibilità a entrare nel merito della discussione – quindi a ripercorrere le varie fasi che si sono vissute a scuola e nelle famiglie – non è mancata, così come l’apertura a immaginare i passi futuri. Su alcuni aspetti, in altre parole, potrebbero essere stati trovati dei punti di contatto. In ogni caso, nonostante la prudenza manifestata dalla delegazione dei Genitori, se ne dovrebbe sapere di più ancora oggi in giornata. Sono attese, in effetti, delle comunicazioni ufficiali. È chiaro che il Comitato dovrà, poi, presentarsi con l’esito della riunione davanti all’Assemblea, che lunedì l’altro si è mostrata determinata nell’affrontare quello che è ancora vissuto come un problema.
Dall’altra parte della barricata, non meno agguerrita, è la docente di tedesco la quale da queste colonne, sempre nell’edizione del 12 marzo scorso, ha preso la parola affidandosi al suo legale, l’avvocato Mattia Tonella, preferendo non esporsi pubblicamente. L’insegnante, di nomina e impiegata all’80 per cento, si è sentita bersaglio di una campagna definita denigratoria e ha fatto risalire la questione a conflitti interni la sede e precedenti il 2017. Dal canto suo, ci ha confermato l’avvocato, per il futuro non intende rinunciare al suo lavoro. Non resta, quindi, che trovare una via d’uscita.