La sentenza della corte di Appello e revisione penale per il tentato furto di Chiasso sarà comunicata nelle prossime settimane alle parti
Sarà comunicata alle parti nelle prossime settimane la sentenza della Corte di appello e revisione penale chiamata a giudicare i cinque imputati condannato per il tentato furto alla Loomis di Chiassso. Al termine degli interventi difensivi, la giudice Giovanna Roggero-Will ha infatti spiegato che “la Corte rifletterà” su quanto esposto.
Dopo gli interventi della mattinata (cfr correlati), nel pomeriggio la parola è passata all'avvocato Deborah Gobbi, legale del 53enne condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi di carcere. La legale ha puntato sul ruolo di presunto capo del suo assistito. “Una figura che non emerge da nessun atto: è una deduzione delle autorità italiane. Quale persona che funge da capo si presterebbe a salire sul tetto ed esporsi alla polizia?”. Sottolineando che l'imputato “non ha mai mentito”, la legale ha quindi chiesto una condanna a 28 mesi, di cui 12 da scontare e 16 sospesi per un periodo di prova di due anni”.
“A me i giochetti non piacciono e nemmeno chi li asseconda”. Giochetti è stato un termine ricorrente nel lungo intervento dell'avvocato Costantino Castelli, legale del 41enne a sua volta condannato a 3 anni e 6 mesi per il tentato furto del 25-26 febbraio dell'anno scorso. Considerate le “dichiarazioni non credibili perché non lineari” fornite dall'imputato più anziano 'sposate' dagli altri partecipanti al tentato furto, per stabilire i fatti “occorre applicare il principio in dubio pro reo”. Quello avvenuto a Chiasso è stato “un tentato furto semplice imperfetto per l'impossibilità di portare a termine il loro intento: al deposito della Loomis non hanno fatto nemmeno un graffietto con il coltellino”. La pena richiesta è stata un massimo di 10 mesi.
In mattinata la procuratrice pubblica Chiara Borelli aveva ritenuto “severe ma adeguate” le condanne comprese tra i 2 anni e 6 mesi e i 3 anni e 6 mesi inflitte dalla Corte delle Assise criminali di Mendrisio. Se la corte dovesse decidere per una sospensione parziale, la parte da scontare dovrà essere di 18 mesi.