Quattro dei cinque imputati si sono visti infliggere, in Appello, pene tra i due anni e 9 mesi (parzialmente sospese) e 3 anni e 6 mesi
Che tutto fosse stato pianificato nei dettagli e che il bottino potesse essere di diversi milioni di franchi lo aveva già accertato la Corte delle assise criminali di Mendrisio lo scorso agosto. La stessa Corte – presieduta dal giudice Amos Pagnamenta – che aveva condannato i primi cinque della 'comitiva' foggiana (su un totale di 18) che la notte tra il 25 e il 26 febbraio di un anno si sarebbero sistemati per sempre. È il fallito colpo alla Loomis di Chiasso – ditta attiva nel trasporto di valori – non andato a buon fine grazie al minuzioso lavoro delle forze dell'ordine italiane ed elvetiche. Una condanna, però, che i cinque – cittadini italiani di età compresa tra i 28 e i 53 anni – hanno impugnato davanti alla Corte d'Appello e di revisione penale (Carp). Comparse in aula mercoledì, le difese si sono battute per sostanziali riduzioni di pene rispetto a quanto sentenziato in prima istanza: condanne dai 2 anni e sei mesi ai 3 anni e sei mesi. Ebbene, il solco tracciato dalle Assise criminali è stato parzialmente seguito anche dalla Carp, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will. Per quattro dei cinque imputati, infatti, sono stati riconosciuti i tentativi di furto alla ditta di Chiasso, fissando così il periodo di detenzione dai 2 anni e 9 mesi ai 3 anni e 6 mesi (seppur, in due casi, parzialmente sospesi). Diversa, per contro, la posizione del quinto uomo comparso in aula (che già in primo grado aveva beneficiato di una pena parzialmente sospesa): in questo caso la Corte ha inflitto una pena di un anno e nove mesi, interamente sospesa.