Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò (Ppd) interrogano sul progetto immobiliare che interessa lo storico edificio, che ha ricevuto apprezzamenti federali
Un “manifesto errore di pianificazione”. La possibilità che Villa Camponovo, situata in via Dante Alighieri 12 a Chiasso, possa essere demolita per far spazio a un complesso residenziale formato da 24 appartamenti, approda ora sulle scrivanie del Consiglio di Stato. Dopo la pubblicazione della domanda di costruzione preliminare ordinaria, la quale annunciava appunto il nuovo progetto edificatorio, una mozione interpartitica – inviata all’esecutivo chiassese – invita a evitare che la villa venga demolita (vedi ‘laRegione’ del 29 e 31 gennaio). Ora, come detto, con l’interrogazione dei granconsiglieri pipidini Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò, la questione viene rilanciata a livello cantonale. “Quel che non tutti sanno – scrivono nel documento i due firmatari – è che la Villa Camponovo, sebbene, apparentemente, non abbia ancora ricevuto nessun apprezzamento da parte del Cantone, lo ha, invece, ricevuto dal Consiglio federale il quale, mediante l’Isos, ossia l’Inventario federale degli insediamenti da proteggere, ha decretato la necessità di una sua protezione specifica e puntuale”. Facendosi portavoce dei “molti cittadini di Chiasso”, che si “sono giustamente scandalizzati” viene chiesto alle autorità cantonale e comunale che venga posto rimedio. Per questo, nell’interrogazione si chiede se corrisponda al vero che Villa Camponovo non figuri quale bene cantonale protetto nell’inventario cantonale dei beni culturali. Si chiede allo stesso tempo se il Consiglio di Stato sia pronto ad applicare le misure provvisionali previste dalla Lbc (la Legge sulla protezione dei beni culturali) affinché si permetta all’edificio liberty una “protezione sicura e duratura”.