Stan e un confinante si oppongono all'edificazione di un complesso residenziale in via Dante Alighieri a Chiasso. La sua realizzazione comporterebbe la demolizione della villa liberty
Non piace a tutti l'intenzione di costruire un complesso residenziale di 24 appartamenti in via Dante Alighieri 12 a Chiasso. Non piace soprattutto perché per far spazio all'edificio bisognerà abbattere Villa Camponovo. Alla scadenza della pubblicazione della domanda di costruzione preliminare ordinaria (staccata la licenza edilizia i promotori avranno un anno di tempo per imbastire la domanda di costruzione definitiva), avvenuta lunedì, sono due le opposizioni al progetto. Nello specifico – ci fanno sapere dall'Ufficio tecnico comunale di Chiasso – si tratta della Stan (la Società ticinese per l'Arte e la Natura) e di un confinante.
Per tutelare Villa Camponovo, nelle scorse settimane erano state depositate a livello comunale e cantonale anche una mozione interpartitica, rispettivamente un'interrogazione (vedi suggeriti). Nel primo caso i mozionanti avevano chiesto all'esecutivo di promuovere “immediatamente una procedura per l’iscrizione nel Piano regolatore dei beni culturali protetti a livello locale, operazione peraltro richiesta dalla Legge cantonale sulla tutela dei beni culturali (Lbc)”.
Nel secondo caso, i granconsiglieri pipidini Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò avevano scritto al Consiglio di Stato facendosi portavoce dei “molti cittadini di Chiasso”, che si “sono giustamente scandalizzati”. Nell’interrogazione si domandava se corrispondesse al vero che Villa Camponovo non figuri quale bene cantonale protetto nell’inventario cantonale dei beni culturali. Si chiedeva inoltre se il Consiglio di Stato fosse pronto ad applicare le misure provvisionali previste dalla Lbc (la Legge sulla protezione dei beni culturali) affinché si permetta all’edificio liberty una “protezione sicura e duratura”.