Mendrisiotto

Mendrisio apre la strada alla parità di genere

La Città sarà il primo polo urbano a passare dal principio alla pratica a 50 anni dal voto alle donne ticinesi

31 gennaio 2019
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Pari opportunità sotto lo stesso tetto, quello di Palazzo civico a Mendrisio. Preso l’impegno, vergato nel maggio del 2017 dal Consiglio comunale, la Città ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, prendendo assai seriamente il compito. Sarà, infatti, il primo polo del cantone a mettere in pratica il bilancio di genere e ad abbattere le barriere. Se, insomma, Sorengo ha aperto la strada in Ticino, il capoluogo ha tutta l’intenzione di trasformare un’aspirazione in realtà quotidiana. E nell’anno del cinquantesimo dall’introduzione del voto alle donne qui a sud del Gottardo è più di un segnale incoraggiante. Se poi si aggiunge che tutto è nato da una mozione interpartitica – prima firmataria la consigliera comunale di Insieme a Sinistra Françoise Gehring – presentata l’8 marzo del 2016, si capisce bene che a volte i simbolismi servono.

Il segretario comunale Massimo Demenga, a capo del progetto (e del gruppo scientifico che a suo tempo si è occupato di aggregazione), tende alla modestia, ma il momento è significativo. «Diciamo che siamo al calcio d’inizio del processo – ci conferma –. Siamo in procinto di avviare la fase di raccolta dati all’interno dell’amministrazione, che sarà a 360 gradi ed esplorerà vari ambiti (dal sociale alla sicurezza, ndr). Lunedì, in effetti, abbiamo organizzato un incontro informativo e un bello scambio con i collaboratori, che saranno coinvolti e chiamati a raccogliere i dati e che parteciperanno all’attuazione concreta del bilancio di genere. Siamo al primo gradino operativo». Un passo iniziale che darà modo di tracciare un quadro della situazione e di fissare la premessa che condurrà poi a un ‘piano d’azione’. «Che sarà una delle ultime tappe – spiega Demenga –. Ci siamo dati, in ogni caso, degli obiettivi, per così dire, audaci: terminare la prima parte entro ottobre». Una data scelta non a caso: il 19 di quel mese cade l’anniversario del voto alle donne in Ticino. Un momento che, negli intendimenti, potrebbe coincidere con la firma della ‘Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale’, che sancisce i principi base e indica le misure pratiche da attuare per garantire la parità fra donna e uomo. Per Mendrisio, e non solo, tutto ciò rappresenta una «bella sfida», ammette Demenga. Nel cammino di avvicinamento e di realizzazione del progetto il Comune sarà accompagnato, come previsto anche dall’esecutivo, dalla consulenza esterna di Coopar, il Centro di competenze per la parità di genere, già al fianco della Supsi nel progetto pilota a livello cantonale. Mendrisio in ogni caso ha già mostrato dei gesti di buona volontà, accogliendo una donna in Municipio (Francesca Luisoni, la prima della Città aggregata) e designando la prima Commissione municipale consultiva (guidata dal sindaco Samuele Cavadini) a maggioranza femminile. Un motivo di gioia per Françoise Gehring, che siede nella Commissione. «Come prima firmataria della mozione – ci dice – sono molto contenta di come il Municipio abbia preso davvero a cuore la proposta del bilancio di genere. Già nel suo rapporto preliminare vi era il sentore che poteva diventare un progetto coinvolgente e ora ne abbiamo la conferma». E adesso si parte. «Si comincerà con l’analizzare i dati a partire dal 2013: una rendicontazione consuntiva di ciò che è stato fatto. Ma vi è da registrare pure una novità: ci sarà un processo partecipato. Certo è una sfida grande, ma che ci farà recuperare terreno – è una presa di coscienza delle discriminazioni che ancora resistono – e darà la possibilità a ogni Comune di cucirsi addosso il bilancio di genere. Come non essere felice: si parte nel cinquantesimo del diritto di voto alle donne ticinesi».