Mendrisiotto

Blitz a Mendrisio: intitolate cinque vie a donne di spicco

Un'azione simbolica, divenuta trasversale alla politica, richiama l'attenzione sulla parità di genere nella giornata dell'8 marzo

Azione simbolica per la Giornata della donna (Ti-Press/Gianinazzi)
8 marzo 2020
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Otto marzo ai tempi del coronavirus. A Mendrisio hanno voluto, comunque, lasciare un segno (ligi alle nuove regole di comportamento sociale). Un segno evidente (e di colore viola): cinque vie la mattina di domenica hanno letteralmente cambiato volto, ma soprattutto nome. Un’azione simbolica, questa l’intenzione dell’AlternativA –Verdi e Sinistra insieme, che per finire ha coinvolto tutte le forze politiche cittadine, restituendo un forte impatto visivo e reale.

La Città 'adotta' le sue figure femminili

Così cinque strade del capoluogo hanno adottato altrettante figure femminili, tutte “figlie di Mendrisio”,  “coraggiose e generose”, ciascuna con una storia da raccontare in nome di una causa o un ideale. Al centro, una volta di più, la questione della parità di genere.

La  performance di Camilla Stanga e Anna Kiskanç ha quindi reso omaggio a Maria Bernasconi (1869-1953), benefattrice ; Erminia Macerati (1871-1957), maestra e ispettrice di economia domestica ; Linda Brenni (1914-1994), prima municipale a Mendrisio ; Maria Ghioldi-Schweizer (1924-2010), politica, militante per il suffragio femminile ; e Flora Ruchat-Roncati (1937-2012), architetta, prima donna professore ordinario al Politecnico di Zurigo.

Rilanciata una proposta al Municipio

Non finirà, però, qui. Nel solco di quanto già richiesto dai consiglieri Andrea Stephani e Andrea Ghisletta, è stata depositata una interrogazione bis firmata da tutti i gruppi politici. Del resto, rilanciano i promotori dell’azione, “ridisegnare le città in una prospettiva di genere non è un’impresa impossibile, a partire dai nomi di strade e piazze. C’è solo bisogno della volontà poliitca”. E stando alla presenza dei rappresentanti del Municipio locale, in testa il sindaco Samuele Cavadini, la disponibilità esiste.

Adesso è giunto il momento, sprona la politica cittadina, di lasciare una traccia tangibile. Fosse solo per una questione di equità: sul terrtorio ticinese, oggi, ricordano i fautori dell’interrogazione, vi sono solo quindici vie intitolare a delle donne, contro il migliaio dedicato a degli uomini.