Mendrisiotto

Chiasso resta la città del digitale

Perso il Tecnopolo, il Comune rilancia con il ‘Centro Futuro’ e una dozzina di aziende. Stesso indirizzo, in centro, è lì che ci si inventa il futuro

L'incontro con il Municipio cittadino (foto Ti-Press)
6 ottobre 2018
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L’hanno chiamato ‘Centro Futuro’. Quasi a volersi assicurare un avvenire. Fuori il Tecnopolo, al numero 14 di Corso San Gottardo a Chiasso ha installato la propria base quasi una dozzina di aziende tecnologiche. La cittadina, in effetti, resta convinta di essere l’habitat ideale per coltivare l’economia digitale. E ciò nonostante il trasloco a Manno della Fondazione Agire alla fine dell’anno scorso. Un trasferimento che ha segnato il tramonto di una esperienza (in versione chiassese) iniziata sul finire del 2013 e che ha dato un duro colpo alle speranze del Comune. L’autorità locale non si è data, però, per vinta e oggi confida in questa nuova avventura, nata dall’intesa con la proprietà di quello stesso palazzo che aveva fatto da incubatoio alla prima sperimentazione. Del resto, alle ‘start up’ di ieri si sono sostituite le ditte di oggi, ricche di idee e forti (riunite) di quasi un centinaio di posti di lavoro. «In fondo la situazione odierna è migliore di quella degli esordi», ha commentato un rinvigorito sindaco di Chiasso. Con Bruno Arrigoni, nel pomeriggio inoltrato di ieri, nella sala del Consiglio comunale c’erano tutti i colleghi di Municipio. A testimoniare che il Comune ci crede, da sempre. Tant’è che ha messo mano al portafoglio della Città, per dimostrare il proprio sostegno (sulle spese fisse). «Ci siamo venuti un po’ tutti incontro», ha spiegato il sindaco.

A Chiasso, ha fatto capire da parte sua Christian Scopinich, dirigente della Real Fin Properties, si incrociano giovani che hanno voglia di fare e un territorio che può dare molto. Ecco che ritrovarsi insieme, di fronte la municipalità, può favorire la conoscenza reciproca e l’avvio di altre sinergie. «Al tavolo dell’Associazione promovimento economico cittadina – ha ammiccato la vicesindaco Roberta Pantani – manca giusto un rappresentante delle aziende digitali accanto agli esponenti dei vari settori economici che operano a Chiasso». Come dire che per cominciare queste ditte potrebbero aderirvi. In cambio la Città quale altro incoraggiamento potrebbe assicurare?, si è rilanciato dalla sala. «Le risorse a disposizione sono limitate – ha chiarito subito il sindaco –. In questa iniziativa ci abbiamo messo la fantasia». Oltre alla volontà dichiarata di preferire realtà innovative ai ‘call center’. E l’innovazione è arrivata. Gli uni dopo gli altri i vertici delle diverse ditte riunite a Palazzo si sono susseguiti al microfono per la presentazione ufficiale. E lì si è capito subito che vengono da fuori: da oltreconfine per lo più, ma pure dal Belgio. Su questo lato della frontiera ci sono approdati, chi dal 2014, chi da poco, perché da qui è più facile andare alla conquista dell’Europa e del mercato mondiale.

D’altro canto, i loro clienti sono i marchi internazionali e il loro raggio d’azione, leva formidabile il digitale, li porta lontano (anche con il fatturato). C’è chi ha messo a punto un simulatore di colloqui di lavoro, testato anche in ambito cantonale. Chi ha creato una applicazione telefonica che dà modo di ‘noleggiare’ le competenze di persone sparse nel mondo, come se fossero un ‘alter ego’, senza muoversi da casa. E chi sta perfezionando un impianto dimostrativo capace di ‘digerire’ la plastica che produciamo, riciclandola al cento per cento. E la ‘mente’ di tutti questi progetti è a Chiasso. «Ecco perché vogliamo creare nella cittadina una comunità che opera nell’ambito del digitale e della tecnofinanza – ha ribadito Arrigoni –. E uno degli obiettivi della politica è quello di non ostacolare, bensì facilitare, queste iniziative, offrendo le condizioni adeguate e puntando altresì sulla formazione dei nostri giovani». Senza competenze, in effetti, si perdono anche le opportunità.