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Il miliardario norvegese ha scelto Massagno

Si era stabilito provvisoriamente in Collina d'Oro. Ora Kjell Inge Røkke ha preso casa nel Comune della cintura. Dove i conti sono subito migliorati

In sintesi:
  • Il 66enne è tra le persone più ricche del suo Paese ed è arrivato in Ticino oltre due anni fa
  • Secondo la rivista ‘Forbes’, il 66enne ha un patrimonio stimato in 4,1 miliardi di dollari
21 dicembre 2024
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Purtroppo per Lugano e per gli altri Comuni con un moltiplicatore d’imposta inferiore rispetto a quello della Città, Kjell Inge Røkke, uno degli uomini più ricchi della Norvegia, con un patrimonio stimato da ‘Forbes’ a 4,1 miliardi di dollari, ha scelto Massagno. Il suo arrivo in Ticino, un paio di anni fa, era balzato agli onori della cronaca, con tanto di giornalisti norvegesi al seguito, che si sono dovuti “accontentare” di intervistare il sindaco di Lugano Michele Foletti. Però, in realtà, il 66enne si era stabilito provvisoriamente in Collina d’Oro, più precisamente nel Resort di Agra, da dove ha cercato una residenza più stabile. Sempre secondo la rivista americana nota per le sue classifiche delle persone più ricche al mondo, il miliardario norvegese possiede oltre il 68% di Aker, un conglomerato di spedizioni e trivellazioni offshore quotato in borsa.

Un grosso contribuente

A Massagno da qualche tempo si mormora di questo eccellente trasloco, anche se per ovvi motivi non è possibile ottenere conferme ufficiali. Però, da quanto abbiamo appreso, l’arrivo di un grosso contribuente avrebbe ‘svoltato’ il Preventivo 2025 del Comune, approvato lunedì dal Legislativo, che per la prima volta da diversi anni annuncia un segno positivo anziché il solito disavanzo inizialmente previsto. Si parla di un importo fiscale milionario. A questo punto ci si chiede dove abbia trovato casa, a quanto pare un mega-appartamento, il facoltoso norvegese. Sempre da nostre informazioni, gli indizi portano a un lussuoso complesso nei paraggi di via Tesserete, oggetto recentemente di una compravendita del valore di una quindicina di milioni. E che, ironia della sorte, si trova presso il confine con il Comune di Lugano. Il Comune di Massagno presenta lo stesso moltiplicatore d’imposta della Città, ovvero il 77%. Già in passato era stato scelto come domicilio di grossi contribuenti, ma alcuni di essi nel frattempo hanno traslocato altrove. È un tipo di cittadinanza molto mobile, che va e viene.

Una missione costata 31’500 franchi

A proposito di persone ricche, ha fatto discutere la trasferta a Londra a caccia di globalisti di Marco Chiesa, accompagnato da Giordano Macchi, direttore della Divisione Contribuzioni, (Dipartimento delle finanze e dell’economia), che è stato uno dei relatori dell’evento. Tanto che il copresidente del Partito socialista ticinese Fabrizio Sirica, nel suo intervento durante l’ultima seduta di Gran Consiglio, ha definito scandalosa la spedizione inglese. A sollevare dubbi sull’opportunità della missione è stato pure l’atto parlamentare presentato alla Città di Lugano da tra consiglieri comunali di Avanti Ticino&Lavoro (primo firmatario Dario Petrini). Il Municipio ha recapitato ieri la risposta fornendo una serie di delucidazioni. Dapprima sui costi. Ebbene, “l’organizzazione complessiva dell’evento British Swiss Chamber of Commerce per circa 120 persone ha comportato un esborso di 27mila franchi, ai quali vanno aggiunti altri 4’500 franchi, per il trasporto in aereo (in classe economy), in treno, più vitto e alloggio (in un hotel 3 stelle), precisa l’Esecutivo che ha illustrato l’obiettivo della spedizione, ossia “quello di far conoscere Lugano alle persone facoltose e ai consulenti e catturare la loro attenzione ai fini di essere considerati come un’alternativa possibile, nel momento della decisione di trasferirsi”.

Il ‘marketing territoriale’ continua

Per il momento non ci sono risultati concreti sull’esito di questa ricerca di persone ricche che potrebbero prendere la residenza in Ticino e a Lugano, per evitare la riforma fiscale inglese che li penalizza. “La partecipazione all’evento è stata molto soddisfacente (capienza sala 100 posti a sedere) il riscontro fornito dai partecipanti è stato molto positivo, sia in loco che nei giorni seguenti anche in forma scritta tramite richiesta di informazioni aggiuntive”, scrive il Municipio di Lugano. Tuttavia l’operazione definita “marketing territoriale” prosegue. L’Esecutivo annuncia che “nei prossimi mesi sono previste ulteriori attività con formati diversi, ad esempio ‘webinar’, anche in base agli ulteriori riscontri che stiamo ricevendo sia da Londra che dalla piazza di Lugano. Inoltre, stiamo valutando inviti da operatori del settore (come ad esempio, agenzie internazionali di relocation, studi consulenza fiscali, family office) di partecipare a eventi dedicati al tema della relocation di individui facoltosi per presentare la destinazione Lugano. Questo sviluppo è anche grazie ai contatti con agenzie del settore generati durante la breve visita a Londra”. Il Municipio precisa inoltre di non aver “previsto un budget specifico per questa attività di promozione, che rientra nelle attività di marketing territoriale regolarmente preventivate nel conto ‘progetti speciali’ del centro di costo Sviluppo economico 1500”.

Città a braccetto del Cantone

Il capodicastero Finanze di Lugano non si è avventurato in Inghilterra tutto solo. Come specifica l’Esecutivo nella risposta, “l’evento a Londra, considerato il tema, è stato pianificato e condotto in collaborazione dalla Divisione Finanze e dalla Divisione Sviluppo economico. Da parte della Città di Lugano, oltre a Marco Chiesa hanno partecipato due collaboratori: il vicedirettore della Divisione Finanze e il direttore della Divisione Sviluppo economico. Entrambi hanno avuto il ruolo di organizzatori e coordinatori nei mesi precedenti all’evento, nonché di coordinatori sul posto”. I due alti funzionari della Città, prosegue il Municipio, “hanno inoltre presentato durante l’evento e fornito ai partecipanti le informazioni richieste. Sono stati inoltre inviati a presentare durante l’evento il Direttore della Divisione Contribuzioni del Canton Ticino e un esperto in rappresentanza della piazza finanziaria di Lugano”. Non hanno avuto bisogno di traduttori, perché entrambi parlano correntemente l’inglese.

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