La principale filiale di Locarno rimarrà chiusa dal 4 gennaio a ottobre 2025 per una ristrutturazione radicale, sia logistica sia a livello di offerta
Questo inverno la Befana oltre alle feste si porterà via un po’ in anticipo anche… un supermercato. E non uno qualsiasi. Il 4 gennaio sarà infatti l’ultimo giorno di apertura della Migros “grande” di Locarno, ossia la filiale di via Stefano Franscini, punto di riferimento importante per molti locarnesi (intesi come abitanti della regione e non solo della Città) che dal giorno seguente rimarrà chiuso fino a ottobre 2025 per una ristrutturazione completa. Una notizia passata un po’ in sordina – fino a oggi non vi sono state puntuali comunicazioni da parte del gigante elvetico della grande distribuzione, né ai media né alla clientela – ma che quando alla fatidica data mancano appena due settimane, ha ormai iniziato a circolare, cogliendo di sorpresa un po’ tutti.
Compreso, almeno in parte, chi di Migros Ticino è il portavoce… «Di questo tipo di comunicazioni si occupa il marketing, quello che so è che sono previste comunicazioni “ad hoc” sia presso il punto vendita, sia via lettera ai clienti registrati attraverso Cumulus», ci spiega Luca Corti, il quale ammette che «chiaramente avremmo preferito non dover chiudere, tant’è che fino all’ultimo abbiamo cercato uno stabile alternativo in zona, ma non lo abbiamo trovato, per cui non avevamo alternativa, perché la filiale di Locarno, una delle più importanti per noi anche alla luce del fatto che è uno stabile di nostra proprietà, ha proprio bisogno di una radicale ristrutturazione».
Per il nuovo “Migros City Center Lago”, l’investimento previsto è di 15 milioni di franchi… «In ottica di servizio alla clientela e per migliorare l’esperienza d’acquisto verranno ripensate sia la logistica dell’intero centro (saranno installati dei nuovi collegamenti verticali, ma anche rivista la viabilità e l’accesso al parcheggio), sia le superfici di vendita, che rispetteranno i più alti e attuali standard Migros, anche dal punto di vista tecnologico. Tutti gli assortimenti verranno adattati per soddisfare al meglio i mutevoli bisogni della popolazione, con diverse nuove proposte. Il rinnovato stabile, nel quale troverà sempre spazio anche la ristorazione, integrerà pure attori terzi (affittuari) per rendere ancor più attrattivo l’intero centro commerciale».
Un restyling completo già previsto da tempo, ben prima dell’annuncio dello scorso ottobre della strategia del colosso svizzero della vendita al dettaglio di investire, a livello nazionale, 2,5 miliardi di franchi per espandere e rinnovare la sua rete di supermercati, nonché per ridurre i prezzi di oltre 1’000 prodotti d’uso quotidiano particolarmente popolari, allineandoli a quelli dei discount… «Alla luce di questa politica di riduzione dei prezzi, come Cooperativa regionale stiamo in sostanza affrontando un doppio sforzo, perché in un contesto non proprio dei migliori andiamo a investire in maniera importante sia sullo stabile sia sui contenuti, in un’ottica di miglioramento del servizio e dell’offerta».
Per quel che riguarda i collaboratori della succursale locarnese, Corti fa notare come durante il periodo di chiusura «tutti, al netto di qualche pensionamento già programmato, saranno “smistati” in altri nostri supermercati», mentre una volta conclusi i lavori «non sono da escludere nuove assunzioni».
Da notare come dall’8 gennaio alla riapertura, Migros metterà a disposizione dei suoi clienti una navetta gratuita dalla filiale di via Ballerini verso quella di Losone. Un servizio inizialmente previsto il lunedì, il mercoledì e il venerdì (con partenza da Locarno alle 9.30 e ritorno alle 10.45), ma «adattabile in base alle richieste» e pensato «per chi è meno mobile e in generale per andare incontro ai clienti».
Anche per tentare di non perderne troppi? «Il nostro obiettivo è avere dei clienti contenti dei nostri servizi e della nostra offerta e siamo consapevoli che non è il massimo dover chiudere un punto vendita – oltretutto importante come quello di Locarno –, ne avremmo come detto fatto più che volentieri a meno. Siamo però anche fiduciosi, la clientela ha sempre dimostrato di apprezzare i nostri sforzi e siamo convinti che anche in questo caso alla riapertura potremo riconquistarla con il rinnovato centro che proporremo a Locarno. Anche perché in un contesto di forte concorrenza, siamo certi che il nostro legame con il territorio – la nostra Cooperativa è forse l’unico attore al commercio in dettaglio del cantone che ha sede proprio in Ticino (dove paghiamo le imposte) e abbiamo oltre il 90 per cento dei collaboratori residenti – rappresenta un valore aggiunto».