Sfilano in aula penale le persone coinvolte in un vasto giro; verso fine anno il processo al grande capo (boliviano)
L'hanno chiamata ‘Fata’: è una vasta inchiesta che ha visto attive polizia cantonale e magistratura ticinese soprattutto nei primi mesi di quest'anno. Il risultato è presto detto: hanno sgominato un'organizzazione capace di smerciare, in varie località del Sottoceneri, importanti quantità di cocaina. Il totale di polvere bianca fornita a consumatori locali appare cospicuo, i conti si faranno alla fine ma si tratta di molti chili di stupefacente, venduti al dettaglio tra bar, posteggi dei supermercati e abitazioni private in numerose località ticinesi. È proprio la capillarità del servizio uno degli aspetti particolari di questa organizzazione. Dodici persone arrestate, otto quelle già condannate, contando le due processate per rito abbreviato oggi venerdì dalle Assise correzionali di Lugano. L'altro aspetto notevole dell'inchiesta, condotta dal procuratore pubblico Nicola Borga, è che – fatto non così frequente – si è arrivati a toccare il vertice, o almeno uno dei vertici. Si tratta di un cittadino boliviano, attualmente incarcerato. Comparirà davanti alle Criminali verso la fine dell'anno, o più probabilmente all'inizio del 2025. È sostanzialmente reo confesso e rischia diversi anni di carcere, che peraltro ha già iniziato a scontare.
Tornando al ‘piano di sotto’, i due processati, e condannati oggi, sono giovani di nazionalità italiana, entrambi residenti nel Luganese, uno col permesso di dimora e l'altro con quello di domicilio. La Corte presieduta dal giudice Siro Quadri ha omologato i due atti d'accusa. Nel primo processo un 31enne ha ricevuto 18 mesi con la condizionale per aver acquistato circa un etto e mezzo di coca, per poi rivenderne circa un etto e consumarne il resto. Un classico consumatore-spacciatore dunque. Ha già passato un mese dietro le sbarre, e oggi svolge un lavoro coatto di cuoco presso un ristorante del Luganese, quale misura sostitutiva della carcerazione. Più pesante la situazione dell'altro giovane, un 27enne: sul suo conto la vendita di quasi quattro etti, fra il 2022 e il marzo di quest'anno. Una ventina le transazioni effettuate, in buona parte i consumatori sono stati identificati. Qui la pena detentiva è di due anni, ma sospesa con la condizionale.
Collegato a questa vicenda, ci potrebbe essere anche un distributore di Balerna e soprattutto il suo ufficio cambi, visitato dagli inquirenti lo scorso mese di febbraio in relazione a un traffico di stupefacenti; il negozio in questione una decina di giorni dopo fu pure teatro di una rapina.