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Chiusura uffici postali: ‘Cosa ne pensa Lugano?’

Un’interpellanza del consigliere comunale Edoardo Cappelletti (Pc) chiede al Municipio di prendere posizione

‘La Posta deve consultare le autorità dei Comuni interessati e sforzarsi di trovare una soluzione di comune accordo’
(Ti-Press/Archivio)
26 agosto 2024
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Entro il 2028 in Ticino e in Mesolcina verranno chiusi una ventina dei 62 uffici postali tra i quali dovrebbero figurare, solo nel comprensorio della Città di Lugano, quelli di Cadro e di Maglio di Colla. Sul tema, il consigliere comunale Edoardo Cappelletti (Pc), ha rivolto un’interpellanza al Municipio chiedendogli come intende reagire, siccome, si legge, “mentre svariati Comuni colpiti hanno già pubblicamente manifestato la ferma volontà di opporsi alle chiusure paventate dalla Posta, l’esecutivo cittadino non sembra ancora avere espresso una chiara posizione a questo proposito”.

Nell’interpellanza, Cappelletti ricorda che, “prima di chiudere o di trasferire un punto d’accesso con servizio, la Posta deve consultare le autorità dei Comuni interessati e sforzarsi di trovare una soluzione di comune accordo (art. 14 cpv. 6 Lpo)”. In assenza di una soluzione di comune accordo, “le autorità comunali possono adire la PostCom entro 30 giorni dalla notificazione della decisione della Posta; la decisione definitiva della Posta se chiudere o trasferire l’ufficio o l’agenzia postale in questione avviene a seguito di una procedura di conciliazione e tenendo conto della raccomandazione della PostCom (art. 34 Opo)”.

Inoltre, “la necessità di opporsi a questo piano di smantellamento è stata del resto evocata anche dal sindacato Syndicom, che ha infatti invitato i Municipi interessati a opporsi alle prospettate chiusure degli uffici postali 3. In questo senso, nell’ottica di garantire un servizio pubblico capillare e di qualità anche nelle aree più discoste della Città, occorre quindi che anche il Municipio di Lugano si avvalga proattivamente di tutti gli strumenti di contestazione e di dialogo messi a disposizione dalla Lpo”.

Tra le domande contenute nell’atto parlamentare, si legge: “Il Municipio è sensibile ai particolari disagi che arrecherà la chiusura degli uffici postali di Cadro e di Maglio di Colla alla popolazione locale e ai rispettivi quartieri, qualora dovesse avverarsi?” o ancora “Il Municipio intende attivarsi in maniera decisa e proattiva al fine di sventare, o perlomeno di rivedere in senso migliorativo, le paventate chiusure dei punti d’accesso a rischio di chiusura?” e “Qualora non fosse possibile raggiungere una soluzione condivisa appropriata, intende adire la PostCom e perorare gli interessi del Comune anche nella procedura di conciliazione?”.

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