Verranno assunti tutti i cinquanta dipendenti della società di Bioggio che era guidata dal sindaco Eolo Alberti, arrestato e indagato per reati finanziari
Un licenziamento collettivo intimato (per sbaglio?) alla cinquantina di dipendenti di Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, per la fine del 2024. La società, che ha sede in via della Posta 21 a Bioggio, continua a lavorare e tutti verranno assunti dal gruppo Swiss Medical Network dal 1° gennaio 2025. Lo ha assicurato il direttore regionale per il Ticino Fabio Rezzonico al Quotidiano di martedì sera, quando è pure emerso che la decisione è stata presa da un anno e mezzo. I contratti di impiego, però, ancora non sono stati sottoscritti. La parti sociali incontreranno i vertici del gruppo Swiss Medical Network a fine mese, quando ci dovrebbe essere la conferma ufficiale dell’assunzione di tutti i dipendenti di Hospita.
Questo aspetto non avrebbe nulla a che vedere con l’inchiesta penale coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, che rimprovera al sindaco di Bioggio Eolo Alberti e all’ex contabile della società, divenuto in seguito amministratore unico della Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, reati di natura finanziaria: appropriazione indebita e amministrazione infedele. Entrambi sono stati posti in carcerazione preventiva fino al 23 agosto, mentre le indagini stanno verificando i flussi di denaro a favore di un’operazione immobiliare e forse di altre aziende, provenienti dalla società che fornisce prestazioni mediche nel campo dell’anestesia. Ua società che gestisce, in questo specifico ambito, l’attività nelle cliniche private Ars Medica di Gravesano e Sant’Anna a Sorengo, e che lo stesso Eolo Alberti guidava, prima di lasciarla per entrare a far parte del Consiglio di amministrazione (Cda) dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc).
Come mai è stato intimato un licenziamento collettivo, se la ditta genera utili, funziona, il lavoro c’è e i dipendenti vengono pagati? «Hanno sbagliato a farlo. Non si capisce bene cosa sia successo, né chi abbia gestito questa situazione – risponde Lorenzo Jelmini, segretario Ocst del Luganese, reduce da un incontro odierno con alcuni collaboratori di Hospita –. Di solito, i sindacati protestano in caso di licenziamento collettivo. In questo caso, invece, vien da dire che forse è stato meglio così, perché possiamo discutere con il futuro datore di lavoro da subito». Non sarà mica stato Eolo Alberti a firmare i licenziamenti collettivi? «Non sappiamo», risponde Jelmini.