Il Municipio, nella risposta all'interrogazione di Albertini, ricorda che ne verrà creata una fissa al parco urbano del Polo sportivo
Malgrado la decisione dal Consiglio comunale che approvò la mozione quattro anni fa, per il Municipio di Lugano non è possibile realizzare una pista per Pumptrack mobile. L’esecutivo, nella risposta all’interrogazione di Giovanni Albertini (Movimento Ticino&Lavoro), però, precisa che questa informazione l’ha preannunciata procedere nelle proprie osservazioni del 2 maggio 2019 al rapporto (negativo) della Commissione della gestione. Peraltro, viene confermato l'inserimento di una Pumptrack fissa all'interno del parco urbano al Polo sportivo e degli eventi (Pse). In collaborazione con il Touring Club Svizzero, la Città sta inoltre valutando anche la realizzazione di un percorso fisso per le mountain bike che si colleghi idealmente con i percorsi ciclabili verso la Capriasca. Il Touring Club Svizzero ha inoltre anche proposto la realizzazione, con relativa partecipazione all'investimento, di una Pumptrack-Urban Skills in zona Pregassona, una struttura che permetterebbe di migliorare le abilità dei giovani ciclisti con un percorso tradizionale e uno con ostacoli.
Queste proposte sono attualmente al vaglio dei servizi comunali che dovranno indicare al Municipio la fattibilità dei progetti e le loro ubicazioni. Tornando all’interrogazione di Albertini, l'esecutivo spiega che, “se dal punto di vista della pianificazione non si identificano particolari motivi che condizionano o impediscono la posa di una pista per Pumptrack mobile, dal momento che la pista può essere posata su un qualsiasi piazzale sito all’interno del territorio comunale, è proprio la mancanza di queste superfici a rendere l’investimento superfluo. Nei quartieri di collina e di montagna non esistono spazi adatti per ospitare la pista di Pumptrack, mentre in quelli cittadini i soli siti logisticamente adatti – escludendo Piazza Riforma, Piazza Castello, Piazza Luini e Piazza Manzoni nel cuore del centro cittadino – risultano essere quelli a uso delle scuole che però risultano essere ‘siti non compatibili con le attività da loro svolte’; incompatibilità più volte illustrata e motivata come ad esempio dagli spazi per la ricreazione, alle norme di sicurezza. Nel rispetto della volontà del Consiglio comunale, l’esecutivo ritiene importante e doveroso concretizzare quanto deciso dal legislativo. In alcuni casi però, quando l’attuazione di quanto richiesto non è oggettivamente possibile, il Municipio si adopera comunque per trovare, nel limite del possibile, delle eventuali soluzioni alternative”.