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Quando a pubblicare l’annuncio erotico è un’avvocata

Una 45enne è stata condanna dalla Pretura penale per esercizio illecito della prostituzione, ma lei sostiene di non aver mai praticato

In sintesi:
  • Il curioso caso è affiorato grazie a un controllo telefonico
  • La professionista del foro aprì un profilo su bestticino.ch
Una scelta che rischia di compromettere una carriera
(Grafica laRegione / Ti-Press)
25 giugno 2024
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Anche solo pubblicare un annuncio su un sito erotico è sufficiente per essere ritenuti colpevoli di esercizio illecito della prostituzione. Questo anche se si svolge la professione di avvocato. È quanto è stato deciso martedì dalla Corte della Pretura penale di Bellinzona, in un curioso caso che ha coinvolto un’avvocata italiana, con licenza di operare anche in Ticino, appoggiandosi a uno studio attivo nel Luganese.

Per ragioni non del tutto chiare, la 45enne, tra il dicembre 2021 e il febbraio 2022, ha infatti aperto un profilo sul celebre sito di annunci erotici bestticino.ch. Non vi sarebbero però prove che abbia mai effettivamente praticato il mestiere più antico del mondo, e la stessa ha dichiarato di non aver avuto alcuna intenzione di prostituirsi per davvero. Secondo la giudice Orsetta Bernasconi Matti, il solo fatto di aver pubblicato l’annuncio sarebbe una condizione sufficiente per ritenerla colpevole, dal momento che non era regolarmente iscritta come prostituta. Il problema, per l’imputata quantomeno, è la regolare iscrizione all’ordine degli avvocati, al quale mal si concilia una condanna di questo genere. È dunque facile presagire che la donna, rappresentata dall’avvocato Marco Garbani, ricorrerà in Appello. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore pubblico Moreno Capella.

Incastrata da un cliente chiacchierone

Indipendentemente dal fatto che la donna avesse intenzione o meno di prostituirsi, tutto questo sarebbe passato in sordina se non fosse stato per un cliente della 45enne (cliente nel senso di assistito legalmente). E questo perché le foto pubblicate sul sito non rendevano possibile identificare la donna, e anche il numero utilizzato non era lo stesso che lei usava di solito. Secondo nostre informazioni, sembrerebbe che l’uomo, tossicodipendente e spacciatore, sia stato arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti. Durante l’inchiesta sarebbe poi emerso il nome dell’avvocata, presumibilmente dopo un controllo del telefono. Sembrerebbe poi che l’uomo abbia affermato che si trattasse di una drogata e di una prostituta. Coinvolta nell’inchiesta, la 45enne sarebbe poi risultata negativa ai test antidroga, quindi una delle due dichiarazioni si può considerare falsa. L’altra però, almeno secondo la Pretura penale, si può in qualche modo considerare vera.

La multa non è il problema

L’imputata non si trovava in aula solo per questa storia, ma anche a causa di un’infrazione grave alle norme della circolazione, avvenuta sempre nel febbraio del 2022. Fatti, in questo caso, non contestati. Nei confronti della donna è stata emessa una pena pecuniaria di 800 franchi, rispettivamente 100 per l’infrazione stradale, e 700 l’esercizio illecito della prostituzione. E mentre un incidente non è particolarmente lesivo della reputazione di un’avvocata. Lo stesso però non si può dire dell’altra condanna, chiaramente contraria alla serietà e alla deontologia prevista dalla professione, e che rischia seriamente di compromettere la sua carriera. Vedremo come e se continuerà la storia, perché se la sentenza pronunciata in prima istanza dovesse venir confermata, si prenda nota che basta iscriversi a un sito di annunci per essere considerate prostitute.