Segnalate, da parte svizzera, presunte irregolarità del cantiere al mappale 11, per ora non dimostrate, a ridosso del confine con Campione d'Italia
Si è svolta nell’ambito della regolarità la procedura edilizia per il cantiere attivo al mappale 11 in territorio di Bissone. Finora e fino a prova contraria, secondo nostre informazioni, non c’è nulla da eccepire dal profilo legale, per quanto riguarda le normative svizzere. Eppure, continua a suscitare discussioni l’edificazione della palazzina, denominata Mon Rêve, a ridosso del confine con Campione d’Italia. Tanto che, c’è pure chi ha voluto farne un caso internazionale, come Carlo Fidanza, neoeletto parlamentare di Fratelli d’Italia a Bruxelles, che, prima delle elezioni, ha scritto ai residenti dell’enclave, assicurando il proprio impegno “a interrogare gli uffici competenti a Bruxelles e la Commissione europea al fine di risolvere la questione del confine”. Risale ai giorni scorsi, invece, la lettera di Simone Verda e Gianluca Marchesini (del gruppo di minoranza Campione 2.0) al presidente del Fai, Marco Magnifico.
L’ultimo tentativo di insinuare violazioni di legge reca la firma di Ludwig Grosa, municipale del Comune lacustre. Dopo il reclamo presentato all’esecutivo di Bissone, nella sua raccomandata inviata nientedimeno che al consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, con copia ai quotidiani ticinesi, a ‘La Provincia’, al ‘Corriere della Sera’, all’Amministrazione delle dogane, all’Ufficio caccia e pesca, all’Ufficio della sanità e della socialità e perfino all’Ustra, solleva diverse presunte criticità. Come se i servizi cantonali preposti non fossero al corrente della procedura edilizia, alla quale, invece, come vuole la prassi, hanno fornito i preavvisi favorevoli, includendo le condizioni e le varie disposizioni da ossequiare per la concessione della licenza edilizia da parte di Bissone. Non solo. A sostegno della delibera sono stati chiesti e ottenuti pareri giuridici e le varie delucidazioni in merito alle questioni doganali. Casomai, occorrerà verificare il rispetto di tali disposizioni nel cantiere.
Invece, esulano dalle competenze comunali le normative e i parametri in vigore in Italia, che impongono una distanza di duecento metri dal cimitero. Tale distanza, però, non esiste nemmeno tra il cimitero e il confine di Stato. La costruzione in atto al mappale 11 a Bissone rispetta i cinque metri di distanza dal cimitero, come prevede la legislazione svizzera. In merito alla presunta mancata notifica al proprietario confinante del mappale 12 (nella parte in territorio svizzero), basti sapere che, con quest'ultimo, il detentore del mappale 11 ha siglato una convenzione per gli oneri legati al rifacimento delle canalizzazioni e alla fornitura dell’acqua della palazzina che prevede undici appartamenti.