Spunta un audio: per Bernardi la prova che il sindaco va segnalato in Procura, per Incerti una manipolazione con l’intelligenza artificiale
Non accenna a disinnescarsi la guerra politica in corso ormai da mesi a Bissone. Ad alimentare la polveriera arriva ora una segnalazione del municipale Vladimiro Bernardi contro il sindaco Andrea Incerti. Sulla base di una registrazione audio – che svelerebbe presunti comportamenti privati del sindaco –, Bernardi invita il Municipio a segnalare quest’ultimo al Ministero pubblico. Delitti contro l’onore, vie di fatto, coazione e sfruttamento dello stato di bisogno di persone per ottenimento di favori sessuali: queste le ipotesi di reato che a suo giudizio andrebbero approfondite da parte della Magistratura. Solo «calunnie» basate su una registrazione ottenuta tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, si difende Incerti.
«Questo documento audio mi è stato recapitato in forma anonima – sostiene Bernardi –. Il suo contenuto è grave e ho deciso di segnalarlo al Municipio nel rispetto dell’articolo 104a della Legge organica comunale (per il quale un municipale nell’esercizio delle sue funzioni che abbia notizia di un reato di azione pubblica è tenuto a informare esecutivo o Ministero pubblico, ndr), in quanto si sarebbe in presenza di un fatto riprovevole e contro ogni principio di integrità e moralità». Stando a Bernardi, nella registrazione si sentirebbe il sindaco («voce riconoscibile») ammettere di aver dato un pugno a una donna, offendendola e arrivando addirittura ad ammettere di aver ricevuto prestazioni sessuali per il pagamento dell’affitto della medesima.
Abbastanza, per il municipale, per evidenziare «l’incompatibilità con la figura istituzionale del sindaco, che deve esercitare la sua funzione all’insegna dell’integrità e dell’onestà, nel rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone sia istituzionalmente sia nella vita privata». Bernardi si aspetta dunque che la segnalazione arrivi ora al Ministero pubblico. Non solo. Sempre sulla base di questa registrazione e delle conclusioni tratte, ha formulato ricorso al Consiglio di Stato contro una decisione del Municipio presa due settimane fa: nominare Incerti quale rappresentante di Bissone nel Consiglio di amministrazione dell’Organizzazione turistica del Mendrisiotto e del Basso Ceresio.
«Sono soltanto delle calunnie – replica da parte sua Incerti –. È una registrazione che è iniziata a girare ancora prima del ballottaggio per la sindacatura (che ha visto proprio Incerti prevalere sullo sfidante Ludwig Grosa, della stessa formazione di Bernardi, ndr). Il giorno dopo la loro sconfitta, era già nella bucalettere del municipio. Il giorno stesso l’ho presa e l’ho portata in Polizia cantonale. Ritengo che l’audio in questione sia stato realizzato con l’intelligenza artificiale e gli agenti lo hanno già inviato alle autorità competenti per un’analisi. E oggi (ieri, ndr) è arrivata questa lettera di Bernardi». Il sindaco nega con fermezza alcun tipo di accusa e spiega che la vicenda alla quale si allude fa riferimento a un effettivo caso che lo ha visto coinvolto diversi anni fa, quando c’è stata una diatriba privata con una cittadina e che gli aveva mosso determinate accuse. Diatriba terminata però a favore di Incerti, in quanto il tribunale ha condannato la donna.
Se le informazioni contenute nell’audio sono false, perché secondo lei Bernardi l’ha segnalata all’esecutivo? «Per vendetta. In seguito a una segnalazione di un privato cittadino è emerso che avrebbe approfittato del suo ruolo di capodicastero Sicurezza nella scorsa legislatura. Di conseguenza, all’inizio di questa nuova legislatura gli è stato tolto il dicastero Sicurezza. Stesso discorso per la Scuola». Come mai? «Perché è entrato in conflitto con la direzione dell’Istituto scolastico. È stato ridimensionato, ma è stato un atto dovuto, non perché volessi assumermi io queste responsabilità». Quale dicastero gli è rimasto dunque? «L’Acqua, i contatti con Esercito e Protezione civile». E, se questa registrazione effettivamente girava in paese già da qualche settimana, perché non ha sporto denuncia? «Perché non volevo vincere le elezioni grazie a delle denunce. Ma ora basta. Ci sono diversi testimoni che possono confermare la paternità della registrazione, altro che recapito anonimo. La Sezione enti locali (Sel) è al corrente di tutto e reagirà. Questa situazione sta danneggiando il Comune e la sua immagine».
E a proposito di Sel, visto anche l’ormai lungo conflitto politico bissonese che non si è limitato alla sola campagna elettorale, abbiamo interpellato il capo della Sezione. «Stiamo monitorando quel che sta avvenendo a Bissone, che purtroppo non succede solo lì – premette Marzio Della Santa –. E siamo seriamente preoccupati per il degrado del dibattito politico in alcune realtà locali. Questo ci porterà a intraprendere alcuni passi concreti, che per il momento preferiamo non rendere pubblici nel rispetto di alcune forme istituzionali». Pur senza entrare nel merito, Della Santa sottolinea che «la nostra azione ha come interesse ultimo i cittadini e le aziende di Bissone, perché questo clima al di là delle questioni interpersonali ha sicuramente come effetto quello di ridurre la capacità del Comune di servire al meglio la cittadinanza. Pertanto, la nostra azione sarà proporzionale e mirata a ristabilire un clima di lavoro atto a permettere al Municipio di svolgere i propri compiti».
Tuttavia, anche l’azione della Sel ha i propri limiti: «Ci sono anche un’autonomia comunale e una responsabilità della cittadinanza, che ha eletto il Municipio attuale. Non abbiamo i mezzi per scendere in una realtà comunale come i Caschi blu. Possiamo richiamarli alle loro responsabilità e interverremo per quanto di nostra competenza. Diamo seguito alle istanze, nella misura in cui queste sono strettamente legate alla Loc. Non abbiamo strumenti di intervento in ambiti di pura autonomia comunale».