Il sindaco ha querelato i due municipali per diffamazione, calunnia e ingiuria, coazione, ascolto di conversazioni estranee e registrazione clandestina
Era nell’aria e alla fine la denuncia in Procura è arrivata. Il sindaco di Bissone Andrea Incerti – ai ferri corti già da mesi con i due municipali Ludwig Grosa, a sua volta ex sindaco, e Vladimiro Bernardi – ha infatti querelato i due colleghi di Municipio per diffamazione, calunnia, ingiuria, coazione, ascolto di conversazioni estranee e registrazione clandestina. Una querela indirizzata non solo ai due esponenti di Lega-Udc per una nuova Bissone, ma anche contro ignoti e per “ogni altro reato ipotizzabile”. Ne dà notizia ‘Liberatv’, specificando che a tutelare gli interessi di Incerti, in quota Bissone Unita (che raggruppa Centro, Ps, Verdi e Indipendenti), è l’avvocato Andrea Minesso.
Il clima politico nel villaggio lacustre è teso da diverso tempo. Dapprima una campagna elettorale al vetriolo – fra caricature, volantini e sgambetti vari –, sfociata in un ballottaggio fra Grosa e Incerti per la sindacatura, vinto da quest’ultimo. La legislatura è nel frattempo iniziata nel peggiore dei modi, con una serie di segnalazioni in particolar modo alla Sezione enti locali – dettasi particolarmente preoccupata per le vicissitudini e pronta a intervenire richiamando l’esecutivo alla responsabilità – su presunte irregolarità e scorrettezze. Il fatto più eclatante emerso nelle ultime settimane è tuttavia probabilmente una registrazione audio che sembrava svelare comportamenti privati di Incerti, come presunte minacce a una donna, degni di segnalazione in Procura. Questo quantomeno secondo Bernardi, che ha inviato uno scritto al Municipio e appellandosi alla Legge organica comunale lo ha invitato a procedere.
Nella sua lettera Bernardi sosteneva di aver ricevuto il file in forma anonima, ipotizzando che il sindaco potesse essere perseguito per delitti contro l’onore, vie di fatto, coazione e sfruttamento dello stato di bisogno di persone per ottenimento di favori sessuali. Incerti d’altra parte si era difeso sostenendo che si trattasse di un documento audio ottenuto grazie all’intelligenza artificiale e che Bernardi lo stesse segnalando mosso dal desiderio di vendetta, dopo che la maggioranza municipale gli aveva levato la conduzione di un paio di dicasteri. La registrazione nel frattempo è stata portata da Incerti alla polizia, mentre ora la palla passa alla Procura.