La merce, ottenuta tramite truffe al credito, aveva un valore di almeno 138mila franchi. Al 74enne è stata inflitta una pena pecuniaria per ricettazione.
Con i suoi 74 anni suonati, l’imputato comparso oggi dinnanzi alla Corte delle Assise correzionali di Lugano, è stato condannato a una pena pecuniaria del valore di 120 aliquote da 30 franchi sospesa per due anni di prova. La giudice Francesca Verda Chiocchetti lo ha giudicato colpevole di ricettazione per aver fatto, nel 2019, da ‘apripista’, aiutando un gruppo di «gente losca» – così l’ha definita il 74enne – a trasportare merce ottenuta tramite truffe al credito ai danni di varie ditte svizzere dal Luganese e Mendrisiotto oltreconfine, in Italia. Merce per un valore di almeno 138mila franchi: almeno 12 lavatrici dal valore di oltre 17mila franchi, 306 bottiglie di liquori (oltre 9mila franchi), 267 bottiglie di champagne (oltre 19mila franchi), 30 lavatrici – asciugatrici (quasi 64mila franchi) e condizionatori ad aria (oltre 27mila franchi). Uno spaccio senza dubbio insolito, ma evidentemente fruttuoso per i delinquenti che lo hanno messo in atto. In tutto questo, il 74enne, non ha avuto «un ruolo bagatellare, al contrario il suo contributo è stato essenziale per portare fuori Stato la merce. Inoltre, era a conoscenza che si trattasse di gente losca e poteva dunque rendersi conto che era merce ottenuta mediante reato», ha sentenziato la giudice. Il tutto per un misero compenso di 160 euro.
La procuratrice pubblica Caterina Jaquinta Defilippi, aveva invece proposto una pena detentiva di sei mesi sospesi condizionalmente per due anni. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Giacomo Ferrari, l’imputato «non appartiene a questo mondo. Pensava semplicemente che lo avessero fatto andare per primo perché conosceva le strade e per evitare che gli altri si perdessero». Per il suo assistito, Ferrari aveva chiesto il proscioglimento e un indennizzo di 3’200 franchi per il torto morale subito durante la carcerazione preventiva.