Luganese

Rivera, inquinamento di idrocarburi nel torrente Leguana

La perdita è avvenuta a nord dell’abitato ed è stata contenuta dallo sbarramento inserito dai pompieri e dalla sezione cantonale

La portata e la causa dell’evento sono al vaglio di indagini affidate alla polizia
25 marzo 2024
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Il torrente Leguana, giovedì 21 marzo, a nord dell’abitato di Rivera, ha visto le proprie acque macchiarsi a causa di una perdita di idrocarburi fuoriusciti da una fabbrica della zona. La Sezione della protezione dell’aria e dell’acqua e del suolo (Spaas) stima un riversamento della sostanza inquinante di circa un centinaio di litri. Stando a nostre informazioni, il liquido contente idrocarburi sarebbe fuoriuscito a causa del rovesciamento di un bidone. La portata e la causa dell’evento sono comunque ancora al vaglio di indagini affidate alla polizia.

‘La fonte è stata disinnescata’

A seguito di un allarme non tra i più tempestivi, sul luogo sono intervenuti i militi del corpo pompieri di Monteceneri, che hanno provveduto a sbarrare il torrente e la Spaas per gli accertamenti del caso. Lo sbarramento dell’area colpita ha la funzione di assorbire i residui, ma la fonte, ci spiega Nicola Solcà, caposezione della Spass, «è stata disinnescata, ma rimane necessario questo sbarramento preventivo per l’assorbimento dei residui che possono essere ancora presenti sugli argini». Gli interventi verranno mantenuti ancora per qualche giorno. «Per questo tipo di inquinanti – aggiunge – non ci si aspettano danni alla fauna ittica».

‘Sono le sostanze più utilizzate’

Gli inquinamenti dei fiumi provocati da idrocarburi sono la casistica più tipica, anche perché, conclude Solcà, «sono le sostanze più utilizzate», in particolare dal settore industriale-artigianale. Lo dimostrano anche i dati statistici. A intervenire in casi come questo è il picchetto del Nucleo operativo incidenti (Noi) della Spaas che fornisce consulenza agli enti di primo intervento coinvolti e registra tutti gli interventi. Nel 2022, in base all’ultimo rapporto statistico a livello cantonale, emerge che il 42,2% degli inquinamenti hanno riguardato il comparto delle acque superficiali: laghi (11%) e corsi d’acqua (89%). Il 32,1% riguarda le acque del Sottoceneri. Tra questi episodi sono coinvolti principalmente gli idrocarburi (30,1%). Sostanzialmente, la fetta della torta più grande. La seconda fetta, per una percentuale del 26,5% è composta da sostanze chimiche come fluoresceina, schiuma, vernice, olio, gas pericolosi, acidi e altre sostanze tossiche e particolarmente pericolose per l’ambiente.

Colpito di recente anche il Cassarate

A luglio del 2022, sempre nel Luganese, a essere stato oggetto di interventi da parte del Noi è stato il fiume Cassarate, nel quale era stato riversato un importante quantitativo di idrocarburi. L’incidente – avvenuto in territorio di Davesco-Soragno – ha causato l’imbrattamento di oltre mezzo chilometro di fiume e per il quale è stata necessaria un’importante bonifica mediante risciacquo e raccolta della sostanza con i famosi sbarramenti. A causa dell’accaduto le autorità erano state indotte a vietare la balneabilità del corso d’acqua.

Oggetto di riqualifica

Tornando al torrente Leguana, lo scorso ottobre, dopo 15 anni tra progettazioni, lavori e lo stanziamento di 900mila franchi, il tratto finale a Camignolo del ruscello è stato rivitalizzato e reso accessibile. Si è passati dunque da una situazione che vedeva degli argini artificiali creati negli anni Settanta e con numerose briglie, che originariamente avevano la funzione di creare una pendenza lungo il torrente, ma che in caso di secca creavano delle zone di ristagno che spesso risultavano trappole mortali per la fauna ittica, a una situazione più naturale. Oltre ai benefici a livello naturalistico, ora anche la fauna avrà più spazio. Secondo i promotori infatti, ci saranno più merli acquaioli, trote fario, cavallette celesti, ricci e natrici tassellate.

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