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Sinistra ancora disunita verso le urne a Lugano

Intervista a due candidati al Municipio di area progressista ma schierati su liste separate, dopo la rinuncia della socialista Cristina Zanini Barzaghi

Demis Fumasoli (a sinistra) e Gerri Beretta Piccoli
(laRegione)
16 marzo 2024
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La sinistra luganese pare alla ricerca di un centro di gravità permanente, come cantava Franco Battiato diversi anni fa. Una ricerca che dura da tempo all’interno dell’area progressista, che a Lugano non è mai riuscita davvero a unirsi e a convincere l’elettorato, storicamente orientato piuttosto a destra. Sul tema, abbiamo sollecitato le posizioni di due esponenti di quest’area, alla luce della rinuncia a ripresentarsi per confermare il seggio nell’esecutivo della socialista Cristina Zanini Barzaghi. Entrambi sono candidati al Municipio di Lugano alle prossime elezioni comunali ma schierati su liste differenti: Gerri Beretta Piccoli (come indipendente in quella dell’Mps) e Demis Fumasoli (consigliere comunale uscente, di Forum Alternativo nella lista unica La Sinistra).

Citi il principale problema che ha Lugano e perché lo considera tale.

DEMIS FUMASOLI – Un problema attuale che reputo importante è la distanza delle periferie dal centro città di Lugano, questo non soltanto in termini chilometrici, ma anche a livello di discussione tra la popolazione e l’amministrazione.

GERRI BERETTA PICCOLI – È una buona parte del Municipio, il problema, perché non vuole affrontare la questione di come è stata gestita la situazione al centro sociale all’ex Macello (con lo sgombero e l’abbattimento di un edificio nel maggio 2021, ndr).

Se fosse eletto cosa farebbe per risolverlo?

DEMIS FUMASOLI – Ci sono due possibilità per risolverlo e favorire il dialogo tra centro e periferia: si potrebbe portare un Punto Città o una parte dell’amministrazione in periferia, oppure permettere al cittadino che abita nei quartieri più distanti di raggiungere il centro, a prezzi modici, magari introducendo una tariffa unica, per compensare i costi del viaggio dalla Val Colla, per esempio, superiori a 15 franchi a corsa.

GERRI BERETTA PICCOLI – Come prima cosa, chiederei alla parte inquirente, quindi alla polizia e alla magistratura, di accelerare la risoluzione del caso e di collaborare almeno tra loro, per affrontare finalmente questo grave ‘lutto’, che ha subito una parte della cultura di Lugano.

Anche alle prossime elezioni la sinistra non si presenta completamente unita, perché, secondo lei, non si è riusciti nell’operazione?

DEMIS FUMASOLI – Premetto che al tavolo della discussione non ero presente. Ho partecipato quando si è parlato dell’inclusione nella lista unica di Forum Alternativo con Partito socialista, Giso, Pc, e Pop e indipendenti. Quindi mi è difficile spiegare il perché. Trovo che sia un peccato non aver coinvolto anche l’Mps, perché nel contesto odierno sarebbe stato meglio presentarsi compatti, per dare più voce a chi ne ha bisogno.

GERRI BERETTA PICCOLI – Non siamo nella lista unica perché non ci hanno voluto né ci hanno convocato, perché noi facciamo opposizione. A Lugano, raccogliendo le firme a sostegno del referendum, ci siamo opposti facendo in modo che la popolazione si esprimesse sul Polo sportivo e degli eventi (Pse). Invece, tutta la sinistra ha votato a favore del progetto. Questa divergenza è uno dei motivi per i quali non si è trovata un’intesa.

Che senso ha avere un rappresentante di sinistra in un Municipio di sette membri, in cui finisce spesso (o quasi sempre) in minoranza?

DEMIS FUMASOLI – Immaginare oggi un’istituzione senza un rappresentante della sinistra, mi pare particolarmente difficile. Poi, è vero che si è in minoranza, però sia a livello comunale, che cantonale e federale, la sinistra dev’essere rappresentata, per far sentire la propria voce, senza bisogno di essere barricadiera né opporsi a tutto. L’obiettivo dev’essere quello di trovare compromessi a favore dell’ideologia di sinistra e, quando non ci si riesce (come avete evidenziato bene, sempre in minoranza), bisogna avere il coraggio di uscire e farlo sapere, sempre mantenendo il rispetto del limite della collegialità, per esprimere i dubbi e le perplessità.

GERRI BERETTA PICCOLI – Fare opposizione è necessario, proprio per evitare che la Città proponga o trovi soluzioni malfatte. In questo periodo si discute parecchio del Polo congressuale, però, anche in questo caso c’è sempre in ballo un lavoro di partenariato tra pubblico e privato. Ultimamente, però, le collaborazioni tra privato e pubblico, dal nostro punto di vista, a Lugano, non hanno funzionato, andando a svantaggio del pubblico.