La Società ticinese per l'arte e la natura porta il caso luganese davanti al Consiglio di Stato
la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) ha interposto ricorso contro la licenza edilizia rilasciata dal Municipio di Lugano per la demolizione dello stabile esistente (già stabile Ghioldi, poi Wicki) risalente al 1914 e la costruzione di un nuovo palazzo di appartamenti in via Carlo Maderno 21 / via Giuseppe Buffi 2A. La Stan ha dunque deciso di portare davanti al Consiglio di Stato l'opposizione già presentata nel maggio dell'anno scorso.
La Stan lamenta un diniego di giustizia relativamente a un controllo incidentale del Piano regolatore, che era stato richiesto in prima battuta. Al riguardo, la Stan osserva che il Piano regolatore di Lugano, risalente al lontano 1984, “si fondava su una base legale oggi modificata nella sostanza, essendo entrate in vigore, a livello federale, il 1° maggio 2014, la revisione della Legge sulla pianificazione del territorio (Lpt) e, a livello cantonale, il 21 giugno 2011, la Legge sullo sviluppo territoriale (Lst)”.
Nel merito, il ricorso lamenta pure una “errata applicazione dell’art. 3 Opt (ponderazione completa degli interessi in gioco)
L’autorità comunale liquida la richiesta di valutazione dell’effettivo valore culturale dell’edificio oggetto della domanda di demolizione e della procedura di allestimento di una variante di Pr riferita ai beni culturali di interesse locale. Né entra nel merito della valutazione complessiva del comparto o, meglio, del Perimetro edificato 6 (P6) dell’Isos” (l'inventario svizzero degli insediamenti dal proteggere ndr). Infine, l'operazione è contestata pure sul piano dell’inserimento paesaggistico. “Si constata che l’edificazione progettata non si rapporta alle preesistenze. Il nuovo edificio non considera minimamente il luogo sensibile presente perché distrugge un giardino ed elimina un albero di alto fusto di particolare pregio”.