Bellinzonese

La Stan si oppone alla demolizione di Casa Jam a Moleno 

La Società ticinese per l'arte e la natura ha recentemente inoltrato opposizione alla domanda di costruzione di sei villette nel quartiere di Bellinzona

È pure stata lanciata una petizione per salvarla
25 ottobre 2024
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La Società ticinese per l'arte e la natura (Stan) ha recentemente inoltrato opposizione contro la domanda di costruzione a Moleno che comporta la demolizione di Casa Jam e l’edificazione di sei villette al posto della villa e del suo parco. Ricordiamo che per salvare Casa Jam è pure stata lanciata una petizione – sostenuta anche dalla stesa Stan – che ha raccolto in poco tempo quasi 1’000 sottoscrizioni. La villa e il suo parco sono pure stati oggetto di un'interpellanza interpartitica, alla quale il Municipio di Bellinzona ha risposto che non intende né acquistarla, né tutelarla come bene culturale, né utilizzarla come centro ricreativo e di socializzazione.

Nell’Inventario degli insediamenti da proteggere di importanza nazionale

Da un punto di vista architettonico la villa – edificata da Honoré Jam, nato nel 1879 da una famiglia di emigranti ticinesi a Lione, che dopo aver fatto una discreta fortuna, nel 1911 volle costruire questa residenza nel paese d’origine – richiama in parte lo stile liberty. "Con il suo parco e la cinta muraria che lo racchiude, essa rappresenta una testimonianza pregevole di residenza borghese del primo Novecento, non così frequente fuori dai centri cittadini", sottolinea la Stan in un comunicato. "Essa ha un valore anche urbanistico, perché segna il territorio di Moleno con un’impronta caratteristica e non banale". Casa Jam è segnalata anche dall’Isos (Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale), che "considera i terreni circostanti la villa come una parte irrinunciabile dell’insediamento, per cui raccomanda di preservarne la destinazione e un divieto di edificazione".

‘Si impone una messa sotto protezione previo dezonamento del parco’

Secondo la Stan, inoltre, "il Piano regolatore vigente è vetusto" e non conforme alle leggi in vigore, in particolare per quanto riguarda l’estensione delle zone edificabili. "Esso avrebbe dovuto già essere riveduto al più tardi al momento dell’avvenuta fusione con Bellinzona, perché è manifestamente sovradimensionato e non tiene conto di quanto sancito dalla Legge sullo sviluppo territoriale (Lst) entrata in vigore nel 2011 e dei principi fissati dal Piano direttore cantonale per il corretto dimensionamento delle zone edificabili", si precisa nella nota. "Inoltre esso non rispetta nemmeno la nuova Legge sulla protezione dei beni culturali del 1997 in quanto non ha recepito negli oggetti da proteggere, oltre a edifici sacri o molto antichi, pure delle testimonianze costruttive dell’Otto- e Novecento". Per la Stan "si impone quindi una messa sotto protezione di Villa Jam previo dezonamento del parco annesso". E questo considerando inoltre "che la popolazione residente di Moleno è rimasta in questi ultimi 25 anni praticamente stabile: non c’è quindi nemmeno un’esigenza di nuove costruzioni".

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