Dopo l'occupazione a Capo San Martino, interrogazione al Municipio chiede spiegazioni sull'apertura del canale di trattativa
“La notte del 25 dicembre è stato occupato lo stabile a Capo San Martino da parte dei membri del Soa. La loro rivendicazione? Avere uno spazio”. Comincia così l’interrogazione al Municipio di Lugano presentata dal gruppo della Lega dei ticinesi in Consiglio comunale, che definisce l’azione “un atto di inciviltà da parte degli ex molinari. Ancora una volta con lo scopo di rivendicare qualcosa, si decide di occupare abusivamente una proprietà privata. Questi modi sono sicuramente da condannare”.
Un’azione interpretata come “follia”, quella di “impossessarsi e introdursi senza permesso, in uno stabile di proprietà privata, imbrattandolo e danneggiandolo”. Allo stesso modo, il gruppo della Lega parla di follia in merito alla strategia del Municipio di voler tenere aperta una finestra con queste persone”. Una strategia del dialogo che “ha portato solo a ulteriori occupazioni e danneggiamenti”. Il gruppo Lega si dice stufo “di dover assistere a occupazioni selvagge e danneggiamenti incresciosi di stabili privati e pubblici. E poi chi paga?”. Per la Lega di Lugano, oltre alle denunce del caso, è arrivato il momento di toccare nel portafoglio queste persone. La cultura alternativa (che con regole e rispetto potrebbe anche avere un senso) non è quanto proposto da questi molinari, sicuramente non nei modi che ricordiamo essere illegali e vanno perseguiti”.
Da queste considerazioni partono le domande all'esecutivo cittadino, al quale viene chiesto se la strategia del dialogo sia ancora aperta e quali risultati abbia ottenuto. Ancora: “Il Municipio intende denunciare le persone fermate e fare emettere dei precetti esecutivi nei loro confronti? Non intende il Municipio comunicare ai cittadini i tempi che si è prefissato per concludere, oppure portare ingiustamente avanti, il “dialogo” con i molinari?”.