Il primo sindaco del nuovo Comune rinuncia a ricandidarsi: ‘Dopo 32 anni in politica desidero portare avanti le mie passioni personali’
Dopo la prima e straordinariamente corta legislatura del Comune di Val Mara, formato dagli ex comuni di Maroggia, Rovio e Melano, il primo sindaco eletto dopo l’aggregazione non si ripresenterà alle elezioni comunali del prossimo aprile. Per il socialista Jean-Claude Binaghi, nato e cresciuto in quella valle, dopo oltre un quarto di secolo di politica attiva è arrivato il momento di dedicarsi alla propria famiglia e alle proprie passioni, lasciando spazio a nuove menti.
«La principale ragione che mi spinge a non ricandidarmi — ci racconta — è che sono 32 anni che sono in politica, prima come consigliere comunale, poi come municipale, come vicesindaco e infine come sindaco. Sento di aver portato a termine il mio percorso e per il comune di Val Mara ci vogliono nuove idee e penso che ci voglia più energia di quella che io posso mettere a disposizione». Per il nuovo comune, spiega, «serve un ricambio, nonostante io sia stato tra i promotori dell’aggregazione. Ci vorrebbe qualcuno di più giovane e che veda in prospettiva. Ci sono progetti per cui le tempistiche sono molto lunghe, per questo secondo me serve che arrivi qualcuno con una visione sul futuro».
Binaghi ha fatto il suo debutto in politica nel 1992 come consigliere comunale a Maroggia. Nel 1996 entra per la prima volta a far parte del Municipio, in qualità di capodicastero Finanze ed edilizia. Nella legislatura successiva torna a far parte del legislativo comunale per poi rientrare nell’esecutivo e diventare successivamente vicesindaco di Maroggia. Succede al ruolo di sindaco dal 2016 al 2022. Anno in cui l’ha spuntata sullo sfidante, l’ex sindaco liberale-radicale di Melano Daniele Maffei, diventando sindaco del nuovo comune. A ogni modo, è con gratitudine che volge al termine la carriera politica di Binaghi. «Sono grato a tutti coloro che mi hanno dato fiducia in questi 32 anni e che mi hanno sopportato».
Un progetto, quello di un comune unico, a cui ha tenuto in particolar modo. «Per me quest’aggregazione è un tema importantissimo – conferma Binaghi –. Sono nato in Val Mara e voglio un bene dell’anima in particolar modo a Maroggia e Arogno. Paese in cui ha però vinto il ‘no’. La gente di Arogno vuole così bene al proprio paese che ha ascoltato più la pancia e il cuore piuttosto che la testa. E lo capisco, perché è il paese in cui la gente è nata e cresciuta lì e si sente tanto l’appartenenza al proprio posto nella valle».
Dai risultati della votazione, 278 erano stati i ‘no’ e 244 invece i favorevoli. Da lì a poco è partita una raccolta firme (firmata da oltre metà degli aventi diritto di voto) che ha coinvolto parte del Gruppo Indipendente (Grindi), membri della Lega e del Plr a favore di un reintegro di Arogno nel progetto aggregativo. Ma alle elezioni di aprile le urne hanno premiato la neonata lista civica Arogno 2021, contraria all’aggregazione, che ha ottenuto la maggioranza assoluta in Municipio.
L’unione tra i comuni è un argomento di cui Binaghi aveva già avuto modo di parlare agli inizi della sua carriera politica. «La prima volta che ho parlato di aggregazione è stato nel 1996 in una riunione con i quattro comuni oltre a Maroggia. Solo nel 2012 però si è iniziato a parlarne più approfonditamente e sono state fatte diverse riunioni. E poi finalmente si è riusciti a partire nella progettazione».
Da soli, prosegue, «come comuni, eravamo limitati nella progettualità, mentre unendoci avremmo avuto più soldi da destinare alle opere pubbliche. Sentivo che era il momento buono, c’era il terreno giusto. C’è stata infatti una bellissima collaborazione tra sindaci e tra municipi. È stato un lavoro veramente interessante e piacevole e direi anche arricchente dal profilo umano perché ho potuto conoscere meglio anche le autorità degli altri comuni. Io non sono un fautore delle mega aggregazioni, in questo caso però è rimasta la dimensione della conoscenza, in cui ci si conosce tra tutti e uniti abbiamo più possibilità di manovra».
Ma in 32 anni di carriera, non è l’unico motivo di orgoglio per il socialista di Maroggia. «Sicuramente – ci racconta – trovo che il rapporto che ho avuto con i segretari comunali è stato ottimo. Giammario Bernasconi, e poi Gabriele Serena, entrambi mi hanno insegnato moltissimo e con Serena abbiamo creato qualcosa di importantissimo dal mio punto di vista e che mi ha lasciato un bel segno. Siccome, se non si fosse proposto lui non avremmo trovato un segretario comunale – prosegue Binaghi –, abbiamo deciso di creare un piano di formazione per una persona del comune e il Municipio ha avuto il coraggio di lanciarsi in questo progetto. Ed è stato un successo. La giovane Bianca Bottinelli ha concluso i propri studi e nel 2018 è diventata segretaria comunale di Maroggia, e oggi è vicesegretaria di Val Mara».
Nella lista dei successi, emerge anche l’arte e la politica energetica. «Nel 2012, come Municipio abbiamo iniziato a pensare di avvicinare la popolazione all’arte e nel 2015 siamo riusciti a creare una mostra triennale all’aperto – ripercorre Binaghi –. La prima che abbiamo creato si chiamava ‘Rumori d’acqua’ e l’abbiamo fatta sul lungolago di Maroggia. Nel 2018 c’è stata la seconda edizione, ‘Mutazione in difesa della natura’, nel 2021 il tema era ‘Tra strada e street art’. Un’edizione, quest’ultima, che è stata particolarmente frequentata, perché con il Covid le persone potevano camminare vedendo dell’arte, in una mostra a cielo aperto. Nel 2024 ci sarà la quarta edizione e la prima come Comune di Val Mara». Un altro successo «che mi rende orgoglioso è il riconoscimento, ricevuto nel 2016, del label di ‘Città dell’energia’. A quel tempo eravamo il comune più piccolo dotato di quel titolo e come capodicastero Energia mi ha fatto molto piacere».
Tra i progetti del neonato comune, a far discutere è invece la Casa anziani di Melano oggetto di una petizione, lanciata dall’ex municipale di Melano Antonio Casellini e che contesta il luogo prescelto per erigere la struttura. Cosa ne pensa il sindaco? «Nell’ultima seduta di consiglio comunale è stato approvato il credito per la progettazione di massima della casa anziani e del parcheggio interrato (650mila franchi) ed è già stato annunciato un referendum. I promotori del referendum a mio giudizio, non hanno quale scopo ultimo quello di fare l’interesse della popolazione di Val Mara – commenta il sindaco –. Il referendum in se è comunque un’ottima e unica alternativa democratica per chiedere alla nostra popolazione cosa desidera».
Una casa per anziani «oggi va vista come un opportunità per tutti quale centro aggregativo nel quale convergono gli interessi dei residenti dei loro cari che potranno usufruire di varie opportunità, (far la spesa, andare al bar/ristorante, svagarsi anche solo osservando cosa succede al parco giochi, oltre ad altri servizi che potranno nascere in base alle esigenze che emergeranno in fase di progettazione). Ritengo che per Val Mara il fatto di avere una casa per anziani al servizio della regione (da Bissone a Riva San Vitale) è un’ottima opportunità e scartare questa opzione oggi vorrà quasi sicuramente dire che la casa sarà costruita fuori Comune».
«Il futuro di Val Mara – conclude il sindaco – sarà sicuramente roseo in quanto tutti i dipendenti comunali lavorano uniti. Oltre a ciò sono sicuro che i politici del futuro sapranno guardare al comune con visione e progettualità futura nell’interesse della popolazione affinché Val Mara diventi un logo dove sia piacevole e interessante vivere».