A manifestare interesse per l'ex masseria di proprietà di Campione d'Italia c'è un gruppo imprenditoriale ticinese, con sede a Lugano
C’è forse un centro socio-culturale-educativo nel futuro dell’ex masseria di Sant'Evasio, che si estende su oltre 110mila metri quadrati e comprende edifici rurali a Pugerna (Arogno), abbandonati da decenni e una piccola ex chiesa che dovrebbe risalire all’epoca longobarda. Un compendio che un medico campionese, attivo ad Arogno negli anni Trenta, aveva lasciato in eredità al Comune di Campione d’Italia, che dopo il dissesto finanziario dell’estate 2018, ha deciso di mettere in vendita, per poter pagare i debiti accumulati negli anni.
A ‘laRegione’ risulta che ci sia un acquirente, con il quale in questi giorni il Comune si è confrontato arrivando a un passo dall’accordo. Un incontro, che sembra preludere quello definitivo, c’è stato anche martedì 21 novembre. A manifestare interesse per la masseria di Sant’Evasio è un gruppo imprenditoriale ticinese, con sede a Lugano. Per saperne di più ci siamo rivolti a Roberto Canesi, sindaco dell’enclave: «Confermo la trattativa per la vendita della masseria di Arogno con un gruppo ticinese e che l’accordo è a portata di mano. In questa fase, non posso dire di più, nel rispetto di chi ha manifestato interesse per l’ex masseria destinata a una utilizzazione pubblica, anche in funzione del turismo». Canesi, per ora, non dice su quale base economica si è sviluppata la trattativa. Nei mesi scorsi, si era comunque parlato di 700mila euro. Sempre nei mesi scorsi c’era stato anche l’interessamento da parte del Comune di Arogno la cui offerta (80mila franchi) dall’enclave era stata rimandata al mittente, non senza qualche polemica, che nel frattempo si è spenta.
La cessione dell’ex masseria di Sant’Evasio non è l’unica novità dell’ultima ora, per il Comune di Campione d’Italia. Sarebbe a buon punto la vendita del pezzo più pregiato, oltre che più costoso (occorrono oltre 12 milioni di franchi): il comparto immobiliare che si sviluppa sulla riva del Ceresio e comprende l’edificio della Fornace, i fabbricati del Bocciodromo, lo stabile che ospita l’Autosilo comunale e lo scheletro della Casaccia, la stazione della funivia mai ultimata, oltre alle aree di pertinenza e quelle destinate a parcheggio. La trattativa è con una società immobiliare di Lugano, fra i cui soci ci sono anche dei milanesi. La vendita del comparto a lago farebbe da volano a investimenti per una trentina di milioni di franchi. Per Campione d’Italia, sarebbe una grossa iniezione di fiducia.