Per l'aperitivo natalizio, i collaboratori hanno dovuto scaricare l'invito con l'app MyLugano, ne abbiamo parlato con la direttrice delle risorse umane
Che il Municipio di Lugano, o quantomeno una parte di esso, sia promotore di tecnologie innovative legate alla blockchain, come criptovalute e nft (le cosi dette opere d’arte digitali), non è una novità. Entrambe possono essere infatti raccolti, o rispettivamente collezionati, nell’app cittadina MyLugano. È altresì vero che il tema può risultare complesso per i non addetti ai lavori, e che l’utilizzo di questi strumenti possa rappresentare qualche difficoltà, specialmente per le persone meno avvezze alla tecnologia. Incuriosisce quindi la decisione della Città, in occasione dell’aperitivo di Natale che si terrà il 9 novembre, di richiedere ai suoi collaboratori di scaricare il biglietto d’accesso all’evento sotto forma di Nft, mediante la summenzionata app. Abbiamo contattato la direttrice delle risorse umane della Città di Lugano, Ana de las Heras, per saperne di più.
Com‘è nata l’idea dell’invito alla festa di Natale sotto forma di Nft?
L’idea è nata all’interno del Comitato di strategia digitale. Un anno e mezzo fa abbiamo fatto un sondaggio sulle competenze digitali in tutta l’amministrazione, e stiamo facendo una formazione capillare su questo tipo di competenze. Abbiamo quindi pensato che fosse una buona idea per testare questo sistema, e per capire se poteva essere uno strumento utile per i collaboratori per poi usarlo in futuro per altre cose.
Cos’è emerso dal sondaggio?
I dati mostrano una buona competenza digitale delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori. Il risultato globale supera la media della competenza digitale della popolazione; tuttavia si registrano anche punteggi individuali inferiori alla media. In questi casi possiamo intervenire con formazioni mirate. È interessante notare che esiste una correlazione negativa tra età e anzianità di servizio, e le competenze digitali. Emerge infatti un quadro nel quale i giovani e i nuovi assunti (compresi quelli con un’età anagrafica avanzata) ottengono risultati migliori. Il tema della cybersecurity si distingue inoltre come il settore di competenza nel quale il personale della Città ottiene i risultati migliori, confermando l’efficacia delle attività formative in corso.
Il nostro sondaggio ha poi restituito una fotografia positiva riguardo alla competenza dei collaboratori nell’interfacciarsi con strumenti digitali di base e social network. Il rapporto con applicazioni, nuovi servizi ed e-commerce risulta invece più critico, evidenziando una possibile minor propensione alla sperimentazione di nuovi servizi. Argomenti più complessi e innovativi come blockchain, IoT (Internet of things ndr.), big data e intelligenza artificiale si sono poi rivelati meno familiari, mostrandoci un margine di potenziale evoluzione delle competenze.
Cosa comprende di preciso la formazione che fornite?
La strategia digitale 2020-2025 della Città comprende l’adozione di nuovi strumenti, processi e modi di lavorare. Dopo aver svolto un’indagine sulle conoscenze personali, professionali e digitali dei collaboratori, la Città ha definito un programma formativo, che ha poi tradotto in una serie di attività volte ad accrescere le competenze delle collaboratrici e dei collaboratori: dei workshop a tema leadership e trasformazione digitale; un corso inerente alla gestione dei progetti che ha coinvolto 70 collaboratori; un programma di sensibilizzazione relativo alla sicurezza informatica così come nuovi corsi di formazione dedicati ai software informatici.
Non ritiene che un concetto come gli Nft possa essere troppo complesso, soprattutto per un questione triviale come un aperitivo di Natale?
Oggi l’amministrazione comunale si interfaccia con le proprie collaboratrici e i propri collaboratori su supporti digitali, per quanto attiene a diverse convenzioni: riduzioni del costo del biglietto al Lac, bikecoins ecc. Non è stato dunque percepito come una novità l’invito all’evento natalizio, con annessa richiesta di scaricare la piattaforma MyLugano, nella quale è possibile ottenere un Nft. Con questa operazione abbiamo inoltre voluto testare se i nostri collaboratori apprezzano l’applicazione; anche nell’ottica di poterla utilizzare maggiormente in futuro. Va poi detto che questa scelta si inserisce in un’ottica pragmatica, volta a semplificare la gestione dell’evento: controlli all’ingresso, partecipazione alle attività della serata, conteggio presenze.
Chi non fosse in grado di scaricare l’app potrà partecipare lo stesso?
Le persone che non riescono ad attivare l’Nft possono chiedere assistenza alla Divisione risorse umane. Attualmente, a fronte dei 1600 inviti, abbiamo ricevuto soltanto tre richieste di aiuto. Gli iscritti sono già 360 (la risposta risale al 23 ottobre, la chiusura delle iscrizioni cadeva il 30 ottobre ndr.).
Ha già ricevuto qualche feedback dai dipendenti in merito a questa iniziativa?
Sì, la gran parte dei riscontri è positivo. Molte collaboratrici e collaboratori hanno ritenuto il sistema comodo, innovativo ed ecologico. Poi c’è qualcuno che ha trovato invece anomalo il nuovo mezzo ma, una volta capite le ragioni della sua implementazione, ha condiviso il nostro approccio. Pochi altri hanno infine chiesto alle risorse umane di trovare una soluzione alternativa.