Luganese

Alghe nel Ceresio, ‘uno studio per trovare contromisure’

Mozione firmata Berardi e Ghisolfi non accetta l'attendismo del Cantone e chiede al Consiglio di Stato di attivarsi coinvolgendo gli attori locali

Ecco il lago, qualche settimana fa a Riva San Vitale
(Ti-Press)
10 settembre 2023
|

Fioriture di cianobatteri quest'estate hanno invaso il lago di Lugano. Una mozione presentata da Giovanni Berardi e sottoscritta anche dalla sua collega deputata del Centro Nadia Ghisolfi, chiede al Consiglio di Stato di “avviare al più presto uno studio pilota che permetta di monitorare in loco il fenomeno e di assumere tutte le conoscenze necessarie scaturite da studi simili effettuati altrove al fine di adottare tutte le possibili contromisure. Gli attori locali (Comuni toccati, Lugano Region, Ente Regionale di sviluppo ecc.) dovranno essere sentiti e coinvolti.

Il 2023 sta rivelandosi come un anno nefasto in relazione alle fioriture di cianobatteri nel Ceresio. I mozionanti sottolineano che, nelle scorse settimane e mesi, a più riprese i media hanno evidenziato questo fenomeno. Grida di allarme, per non dire di disperazione, si sono levate da più parti. Sindaci e amministratori comunali, gestori di campeggi, esponenti del mondo del turismo lacustre da Agno a Caslano, da Paradiso a Melide a Riva San Vitale hanno chiesto a gran voce un intervento del Cantone. Le immagini aeree, ma ancor più quelle di dettaglio sono eloquentissime. Il timore è che questo fenomeno vada a impattare pesantemente (e sta già accadendo) sull’attrattività turistica del Lago Ceresio.

Sono pure state presentate puntuali richieste e idee per affrontare il problema nell’ottica di studiare il fenomeno e di ricercare possibili soluzioni. Stando agli esperti, il fenomeno pare sia in forte aumento dal 2020, complice il riscaldamento climatico. Esisterebbero anche metodi di azione per cercare di contrastare il fenomeno sia all’origine, sia quando si presenta nella sua dimensione più ampia. Malgrado ciò, il Cantone, pur sollecitato da numerosi attori locali, sembra avere un atteggiamento attendista inaccettabile, rispondendo che occorre attendere "che il fenomeno si dissolva grazie all’arrivo di precipitazioni e alla diminuzione delle temperature".